Crisi editoria, Usa/ New York Times, la famiglia Sulzberger-Ochs potrebbe perderne il controllo

Pubblicato il 15 Maggio 2009 - 19:21 OLTRE 6 MESI FA

Con potenziali acquirenti che si aggirano come avvoltoi e analisti finanziari che esprimono sempre più brutali valutazioni, la fine del controllo del New York Times da parte della famiglia Sulzberger-Ochs, attraverso una vendita forzata o la bancarotta, e’ diventata una concreta possibilità. L’insolvenza, secondo osservatori bene informati, potrebbe non essere più distante di un anno o due, a quanto riferisce The Huffington Post.

Se gli amministratori del giornale fossero costretti a dichiarare la bancarotta, rileva The Huffington Post, sarebbe difficile, se non impossibile, per la famiglia Sulzberger-Ochs, che controlla il Nyt dal 1896, impedire che il giornale cada nelle mani di un singolo acquirente o di una corporazione, per esempio la News Corp. di Rupert Murdoch, i cui principi giornalistici sono enormemente diversi da quelli che hanno ispirato il piu’ importante e autorevole quotidiano degli Stati Uniti.

La New York Times Co., che possiede il Nyt, il Boston Globe, l’International Herald Tribune e 15 altri giornali quotidiani, ha perso 74,5 milioni di dollari nel primo trimestre di quest’anno, a fronte di una perdita di 335 mila dollari nello stesso periodo del 2008. Un crollo.

L’acquisro del Nyt da parte di estranei alla famiglia Sulzberger-Ochs sarebbe un evento ”cataclismico” nel giornalismo americano, scrive The Huffington Post, essendo il giornale riconosciuto in patria e all’estero per l’eccellenza e la varieta’ dei suoi servizi e l’accuratezza delle sue informazioni che nessun altro concorrente è mai riuscito ad eguagliare.

Secondo Richard Epstein, docente di legge all’Università di Chicago, nell’eventualità che la New York Times Co. dovesse ricorrere al Chapter 11 per la protezione durante le procedure di bancarotta, ”la famiglia Sulzberger-Ochs perderebbe sicuramente il controllo, come anche la maggior parte degli azionisti senza diritto di voto”

In una vendita in condizioni di bancarotta, rileva poi Epstein, ”vince chi offre di più, e la domanda da porsi è se il vincitore sarà capace di preservare la reputazione del New York Times”.

Anche svariati specialisti in procedure di bancarotta interpellati da The Huffington Post si sono tutti mostrati concordi sul fatto che se le perdite del giornale continuano ad aggravarsi, ”la famiglia Sulzberger-Ochs avrebbe serie dificoltà a mantenere il controllo del New York Times”.

La crisi economica che sta falciando i quotidiani americani ha colpito quindi anche il principale di essi. Le cause sono essenzialmente tre: la caduta della circolazione, la conseguente perdita di entrate pubblicitarie e internet, che offre innumerevoli siti dove trovare notizie gratis.

L’attuale circolazione del New York Times è di un milione e 77 mila copie, un calo del 3,9 per cento rispetto ad un anno fa.