Il propofol, ”latte dell’amnesia”/ Il potente sedativo che forse ha ucciso Michael Jackson sempre più diffuso tra i medici Usa per i suoi piacevoli effetti collaterali

Tra medici e personale ospedaliero negli Stati Uniti si sta diffondendo l’uso di un farmaco altamente rischioso, il propofol, normalmente usato come sedativo per pazienti che stanno per sottoporsi ad interventi chirurgici, che oltre a facilitare il sonno procura una leggera euforia, fantasie erotiche e disinibizione sessuale, a quanto riferisce il New York Times.

Il propofol è lo stesso farmaco somministrato per via endovenosa a Michael Jackson prima della sua morte e secondo fonti vicine alla sua famiglia sul suo corpo sono state trovate tracce indicanti che lo assumeva da tempo. Un abuso del farmaco potrebbe essere stata la causa del decesso.

Il Times racconta la storia di un anestesiologo del Nebraska che, incuriosito dagli effetti collaterali del farmaco, cominciò a prenderlo, fino ad abusarne. Lo scorso autunno, dopo essersi fatto 15 iniezioni in una notte, il trentottenne dottore si addormentò alla guida della sua auto e andò a cozzare contro un palo della luce sbattendo la faccia contro il parabrezza e procurandosi gravi ferite.

Dopo l’incidente l’anestesiologo, sposato e padre di quattro figli, ha subito sanzioni disciplinari da parte del suo ospedale ed ha dovuto passare 90 giorni presso un centro di disintossicazione. Gli è stato permesso di tornare in sala operatoria e somministrare il propofol solo due mesi fa. Ma non ha dimenticato i piacevoli effetti del farmaco. ”Di tanto in tanto penso a quanto era rilassante, ma non sento più il bisogno di correre a casa per iniettarmelo”. Però, aggiunge, sa di molti medici che lo prendono regolarmente.

Secondo gli esperti l’abuso del propofol si sta diffondendo perchè contariamente ad altri farmaci che richiedono prescrizione medica, la sostanza non rientra tra quelle sottoposte a controlli federali. Un sondaggio realizzato nel 2007 tra 126 anestesiologi ha accertato che 71 di essi non prendeva precauzioni per evitare che vi si avesse facile accesso.

Due anni fa, una petizione è stata presentata alla Drug Enforcement Administration (DEA) – uno degli enti anti-droga statunitensi – con la richiesta di includere il propofol tra i farmaci sotto controllo. Ma un portavoce della Dea ha dichiarato al Times che gli esperti stanno ancora valutando se i potenziali pericoli connessi all’ abuso  del farmaco eccedono i benefici che i medici ne traggono avendone un accesso senza limitazioni.

I benefici del propofol lo hanno reso uno degli anestetici più usati in sala operatoria. Il suo effetto svanisce presto, non procura nausea o intontimento e a quanto se ne sa non genera assuefazione. I medici lo chiamano ”latte dell’amnesia” per via del fatto che è un liquido bianco. Ma, scrive il Times, esso può essere estremamente pericoloso se la sua assunzione non viene costantemente sorvegliata come negli ospedali perchè può rallentare il ritmo respiratorio o abbassare la pressione sanguigna fino alla morte. I suoi effetti negativi possono inoltre aumentare se preso assieme ad altri farmaci già presenti nell’organismo.

Chi lo prende senza i dovuti controlli spesso sviene istantaneamente, a volte procurandosi gravi ferite. E’ quanto successo una volta all’anestesiologo del Nebraska, che dopo aver preso il farmaco a casa cadde a terra spaccandosi il mento, e poi cominciò a fare discorsi incomprenssibili dimenticandosi completamente di certe cose che aveva fatto.

Al Centro di Riabilitazione Talbott Recovery Campus di Atlanta, Georgia, i medici ricoverati per abuso di propofol è salito a 27 nel 2008, di contro agli 8 del 2007. Non esistono dati precisi sul numero dei morti per abuso del farmaco perchè non lascia tracce nell’organismo. Ma il dottor Robert Kirby, docente di anestesiologia all’università della Florida e autore di un recente rapporto sul propofol, ha dichiarato che ”le vittime sono sicuramente più numerose di quanto pensiamo”.

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