IMPRONTE AI BIMBI ROM, FAMIGLIA CRISTIANA: ”PROPOSTA INDECENTE”

Pubblicato il 30 Giugno 2008 - 11:27 OLTRE 6 MESI FA

Rom_bimbi2 Famiglia Cristiana attacca il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, e l’idea del governo di prendere le ipronte ai bambini rom. «Prima però le impronte dei parlamentari e dei figli», titola Famiglia cristiana

Il settimanale dei paolini, in un’ anticipazione del prossimo numero in edicola mercoledì prossimo, denuncia inoltre il «silenzio assordante contro l’indecente proposta di Maroni» e osserva che non c’è altrettanta «ostinaizione nel combattere la criminalità vera». «Avremmo dato credito al ministro – prosegue la rivista dei paolini – se, assieme alla schedatura, avesse detto come portare i bimbi rom a scuola, togliendoli dagli spazi condivisi coi topi. Che aiuti ha previsto? Nulla». E Berlusconi «permetterebbe che agenti di polizia prendessero le impronte dei suoi figli o dei suoi nipotini?».

«Oggi, – argomenta Famiglia cristiana – con le impronte digitali, uno Stato di polizia mostra il volto più feroce ai piccoli rom, che pur sono cittadini italiani. Perché non c’è la stessa ostinazione nel combattere la criminalità vera in vaste aree del Paese? La Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia (firmata anche dall’Italia, che tutela i minori da qualsiasi discriminazione) non conta più niente. La schedatura di un bambino rom, che non ha commesso reato, viola la dignità umana. Così come la proposta di togliere la patria potestà ai genitori rom è una forzatura del diritto: nessun Tribunale dei minori la toglierà solo per la povertà e le difficili condizioni di vita».

Per Famiglia cristiana «alla prima prova d’esame i ministri "cattolici" del Governo del Cavaliere escono bocciati, senza appello. Per loro la dignità dell’uomo vale zero. Nessuno che abbia alzato il dito a contrastare Maroni e l’indecente proposta razzista di prendere le impronte digitali ai bambini rom». «Non stupisce, invece», continua il settimanale, «il silenzio della nuova presidente della Commissione per l’infanzia, Alessandra Mussolini (non era più adatta Luisa Santolini, ex presidente del Forum delle famiglie?), perché le schedature etniche e religiose fanno parte del Dna familiare e, finalmente, tornano a essere patrimonio di Governo».