MISTERO A NEW YORK: MODELLA CADE DAL NONO PIANO

Pubblicato il 30 Giugno 2008 - 00:18 OLTRE 6 MESI FA

Ruslana_korshunova Ruslana Korshunova, raccontano gli amici, «amava la vita, era felice ». Ma il suo diario affidato ad una pagina Internet racconta forse qualcosa di diverso. «Mi sento persa. Riuscirò mai a trovare me stessa?». Ruslana non ci è riuscita. L’hanno raccolta senza vita sul marciapiede sotto il suo palazzo, nel cuore finanziario di New York.

Per la polizia la top model venuta dal Kazakistan si sarebbe tolta la vita lanciandosi dal balcone, ma i detectives daranno un’occhiata in giro per escludere altre ipotesi e allontanare definitivamente la parola «mistero» suggerita da qualcuno. «Ho sentito come uno sparo o un botto — ha raccontato un operaio che stava parlando con un agente di pattuglia a pochi metri dal palazzo —. Poi mi sono accorto che c’era una persona stesa per terra. Ho pensato che fosse stata investita da un’auto. Siamo corsi a vedere: la ragazza aveva le braccia spezzate e il capo inclinato. Perdeva molto sangue». Inutili i soccorsi, pochi i dettagli finiti nel rapporto della polizia. Gli ultimi testimoni a vedere Ruslana viva sono stati il suo ex ragazzo, Artem Perchenok, e il portiere di notte, Mahmoud Nakeeb. Il primo ha precisato di averla lasciata «tranquilla » dopo aver trascorso con lei un paio d’ore guardando il film «Ghost». Il secondo ha scambiato un veloce saluto nel pomeriggio di venerdì: «Mi sembrava normale». Poi il solito corollario di apprezzamenti superficiali che si riservano in questi casi: «Era dolce… Sempre sorridente… Allegra… Non sembrava avere problemi».

Una normalità — solo apparente — spezzatasi alle 14.30 di sabato pomeriggio quando Ruslana, secondo i primi rilievi condotti dalla Scientifica, è uscita sul balconcino del monolocale dove abitava da un paio di mesi e da qui sarebbe precipitata nel vuoto. Un volo di nove piani. La polizia ha trovato tagliata la rete di protezione messa da alcuni operai e all’interno dell’abitazione «tutto sembrava in ordine». Nessun segno di lotta. Particolari che farebbero pensare ad un gesto disperato piuttosto che ad un atto criminale. E anche l’autopsia ha confermato: la ragazza è morta per il trauma della caduta, non è stato trovato alcun segno sul suo corpo che possa far pensare ad altre ipotesi. Una pratica che sarebbe stata chiusa in fretta in una città come New York se la protagonista non fosse stata una modella di successo. Invece ha portato ad un supplemento di indagine, titoli vistosi sui giornali e l’emozione morbosa di fans dell’ultima ora. Su un sito dove c’erano le foto di Ruslana sono arrivati decine di messaggi, qualcuno anche dall’Italia.

Poesie, rincrescimento, analisi spicciole, parole dolci mescolate a oscenità e insinuazioni sull’uso di droghe. Ruslana, 20 anni, viveva nel mondo dorato e insidioso della moda dal 2003, quando era arrivata a Manhattan dal Kazakistan grazie all’intuito di Debbie Jones. La talent scout era rimasta colpita dal suo viso ritratto in una foto di classe e l’aveva aiutata fare il primo grande balzo. Ruslana ha lavorato per l’agenzia IGM — la stessa di Kate Moss e Heidi Klum — e ha posato per firme famose. Da Marc Jacobs a DKNY, da Vera Wang a Christian Dior. Per cinque anni la modella si è divisa tra pubblicità, copertine, sfilate, servizi fotografici per riviste come «Vogue» ed «Elle». Una corsa intensa sotto la luce dei flash. Una esistenza forse troppo veloce per Ruslana. Viveva tra in un mondo di adulti però era ancora una ragazzina. «Sognava di volare» ma temeva che il cielo fosse troppo grande per lei. Una storia già raccontata.