Rai, spoil system e conflitto di interesse

di Giuseppe Giulietti
Pubblicato il 1 Agosto 2009 - 01:15| Aggiornato il 13 Ottobre 2010 OLTRE 6 MESI FA

Qualche settimana fa il presidente della commissione di vigilanza sulla Rai,Sergio Zavoli,ci ha ricordato che lo spoil sistem sarebbe sempre stato praticato dalle parti di viale Mazzini. Ad ogni elezione i vincitori si sono sempre presi i posti più appetibili .

Per la verità Zavoli aveva anche espresso le sue perplessità su questa usanza ed aveva richiamato il consiglio di amministrazione e il direttore generale al rispetto dei più elementari principi del pluralismo politico ed editoriale, richiamo non banale in un paese nel quale il presidente del consiglio è anche il proprietario di un impero mediatico ed ha persino promosso una riunione in una delle tante stanze di palazzo Grazioli per decidere gli organigrammi della azienda concorrente.

L’ultima parte del richiamo di Zavoli, ovviamente, non ha suscitato grande attenzione, forse è stata considerata una caduta di stile…

Dal momento che l’irrisolto conflitto d interesse (grazie anche alle debolezze del centro sinistra) rappresenta la grande anomalia italiana,lo stesso concetto di spoil system non può che risentire di questa distorsione dei più elementari principi costituzionali. In nessun altro paese europeo il leader che si occupa della tv pubblica è anche il proprietario del principale concorrente. In nessun altro paese europeo le autorità di garanzia, la commissione di vigilanza e le autorità di garanzia indipendente sono integralmente espresse dalle forze politiche con una spaventosa sovrapposizione tra controllori e controllati.

I rapporti delle autorità internazionali che si occupano di libertà dei media, anche i più recenti, hanno retrocesso l’Italia in serie B proprio perché il governo esercita una influenza diretta non solo sul privato ma anche sul pubblico, dando luogo a processi di concentrazione che vengono ritenuti dalle autorità indipendenti,una gravissima violazione delle regole e dei trattati che dovrebbero orientare la libertà dei mercati,ed in particolare il mercato dei media,che viene ritenuto,almeno all’estero, un mercato particolare strettamente connesso con le modalità stesse di organizzazione di una libera vita democratica e di tutela delle minoranze di turno,e non solo di quelle politiche:”..anche il governo Prodi ha fatto le stesse cose e si è preso tutto,la Rai era tutta in mano ai bolscevichi..”,parole più o meno simili le hanno dette e scritte Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri. Ma davvero le cose stanno così?Proviamo a vedere,lasciamo parlare i fatti.

Fatto primo:Prodi non era proprietario di alcuna rete,né di quote del mercato pubblicitario.

Fatto secondo durante il governo Prodi non aveva neppure la maggioranza in consiglio di amministrazione, e dunque non poté attuare lo spoil system,forse lo avrebbe voluto fare,ma non aveva materialmente i numeri né in consiglio né in Parlamento.

Fatto terzo,ma qualcuno ricorda l’organigramma sotto “l’odiato governo Prodi, Petruccioli, Cappon?”.

Alla rete uno c’era Fabrizio del Noce,già deputato di Forza Italia, alla rete due imperversava Antonio Marano, già sottosegretario della Lega, il tg2 era diretto da Mauro Mazza, le tribune erano e sono dirette da Giuliana Del Bufalo che non ha mai nascosto le sue simpatie per Berlusconi, a Rai Fiction regnava il potentissimo Agostino Saccà. Televideo è diretto da Antonio Bagnardi, lo sport, radio parlamento, isoradio, il marketing, il palinsesto, la testata per la informazione regionale, la Sipra,e via discorrendo erano già dirette da donne e da uomini che si richiamavano alle posizioni della opposizione di allora.

In questo caso come si dovrebbe applicare lo spoil system? Le posizioni che allora erano occupare da professionisti vicini alla opposizione vengono trasferite alla nuova opposizione?

Non solo questo non sta accedendo e non accadrà,ma addirittura si sta procedendo a cacciare anche professionisti di valore,senza motivazione alcuna.

Angela Buttiglione dovrà lasciare la tgr perché come “non avrebbe usato il lancia fiamme contro gli avversari”, Corradino Mineo dovrà essere allontanato perché “..tanto è un amico di Curzi, Curzi è morto e poi quel dieci per cento che vota ancora per una parte della sinistra politica non ha rappresentanti in consiglio e chi se ne frega..”,   come ci ha spiegato un amico che naturalmente si autodefinisce liberale. La lista potrebbe proseguire. Lo spoyl sistem alla italiana dunque , con buona pace di Zavoli, è un figlio legittimo della anomalia italiana.

La mancata risoluzione del conflitto di interessi e la rinuncia speculare,anche del centro sinistra, a risolvere la questione della invadenza dei partiti dentro la Rai ha prodotto una metastasi forse incurabile,sino al disfacimento degli organismi esistenti.

In questa malattia incurabile,tuttavia,questa volta c’è qualcosa di più e di peggio,il processo di epurazione e di espulsione non riguarda solo gli oppositori,ma anche quelle donne e quegli uomini della destra che si rifiutano di confonderla la loro identità politica con la necessità di giurare fedeltà anche a Mediaset e alle proprietà del capo .

Molti di loro si sentono di destra ma non si sentono parte del partito del conflitto di interessi. Per la prima volta,dopo tanti anni,si sta creando un malessere diffuso,ampio,traversale,più di tipo professionale che politico.
Per ora ,per usare una espressione genovese,si limitano al mugugno,ma se e quando si decideranno a parlare in pubblico e a mettere in discussione il principio dei lotti e la prevalenza dei semi analfabeti, potrebbe davvero far vedere i sorci verdi a tutta la politica senza eccezione alcuna.

Un giovane brillante deputato di destra Fabio Granata,vicino al presidente Fini,a proposito delle nomine e non solo alla Rai, ha proposto una sorta di rivoluzione copernicana e cioè di passare dal principio prevalente”..è un cretino ma è un mio amico..”, al principio opposto”..è un mio amico ma è un Sottoscriviamo il Granata pensiero(ben sapendo che sulle stesse posizioni si trovano due autorevoli editorialisti di Blitz quali Gennaro Malgieri e Luigi Zanda) e ci farebbe davvero piacere che da questo quotidiano partisse una proposta per portare un po’ di regole e di pulizia laddove sembrano prevalere oscurità e immondizia,anche e soprattutto dal punto di vista etico.