Stupri Roma/ Tre gruppi su Facebook chiedono la testa di Luca Bianchini. Gli inquirenti intanto hanno mostrato gli oggetti trovati nella sua casa di Cinecittà

Luca Bianchini, il presunto stupratore seriale che ha terrorizzato alcuni quartieri romani, resta in carcere su decisione del gip Roberto Amoroso, che ha convalidato il fermo. Anche il suo avvocato Giorgio Olmi, ha dichiarato che il suo assistito in carcere si sente più sicuro:«È volontà di Bianchini rimanere in carcere perché, quando gli ho riferito del clima e della campagna di stampa, mi ha detto che non si sentirebbe sereno fuori». Sono stati intanto mostrati alla stampa alcuni degli oggetti ritrovati nella sua casa.

Su Facebook, è in corso una mobilitazione contro il presunto stupratore di Roma. In tre gruppi appositamente creati sul social network,viene chiesto per Luca Bianchini «la castrazione chimica», «l’ergastolo»,«la morte immediata», «un rafforzamento della pena per gli stupratori» e vengono scritti anche commenti sull’appartenenza politica di Bianchini, che era coordinatore di una sezione del Pd nel quartiere romano del Torrino. A questi gruppi in poche ore si sono iscritte più di seicento persone: c’è anche una foto di Bianchini con diversi messaggi e diverse minacce, come «maledetto crepa» o «niente giustificazioni, non è un malato, è uno schifoso», fino al sollievo: «Finalmente hanno preso quel balordo, le ragazze della zona ora avranno pace».

Intanto la sua casa di Cinecittà è stata presa al setaccio dagli inquirenti: in mattinata sono stati trovati altri oggetti ben nascosti nel doppiofondo di un mobile della camera da pranzo. Ecco l’elenco degli oggetti che la polizia ha trovato in questi giorni, oggetti che per gli inquirenti spiegano che tipo di personalità abbia Bianchini: fogli dattiloscritti in cui vengono riportati due riti definiti di «Halloween» e  «Il rito con scudo per ottenere l’amore» che sarebbero stati consegnati al 33enne romano da un mago, lunghe candele e guide per altri riti esoterici, fascette di plastica nera con cui annodare i polsi delle vittime, un braccialetto probabilmente appartenente ad una delle vittime, il coltello usato per minacciare e il nastro usato per coprire le fotocellule dei garage.

E ancora: bamboline di cera rossa alle quali erano stati applicati aghi e chiodi, piccole bottiglie di vetro contenenti pozioni per ottenere amore e salute, materiale scaricato da Internet su decine di episodi di violenza sessuale, il saggio del criminologo Massimo Picozzi sullo studio dei crimini seriali dal titolo “Criminal profiling”. Infine, nascosto tra i libri di giurisprudenza, un libro di Franco Pola, “Ladri di piacere, stupri e violenze su donne”.

Tra i film trovati nella casa del contabile accusato di stupro, accanto ad “Arancia Meccanica” di Stanley Kubrick  ci sono alcuni titoli considerati nei giorni scorsi degli “snuff movies” e che in realtà sono dei film erotici e polizieschi degli anni 70 poco conosciuti, come “La belva col mitra”, film del ’77 giudicato tra i preferiti da Quentin Tarantino e “Violentata sulla sabbia”, una pellicola del ’71 che viene così recensita: «Film strambo e pieno di spunti, tutti puntualmente non portati a termine. L’inganno è racchiuso nel titolo, giacché lo sviluppo degli eventi palesa una trama che vorrebbe avere pretese di introspezione psicologica senza tralasciare un erotismo molto casto, il tutto a scapito di quel “violentata”, che da elemento annunciato in modo prepotente diventa poi un fattore secondario e poco sapientemente trattato».

Questi film sono probabilmente dei piccoli cult che anche altre persone possono avere nella propria videoteca. Tuttavia,  “snuff movies” e film pornografici a casa di Bianchini c’erano, ed hanno titoli eloquenti come  “Stupri Gallery” e “Realmente stuprate”; quest’ultimo è un dvd in cui appaiono uomini che indossano il “mephisto” nero.

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