Ucraina rapina il cingalese che l’aveva violentata. Arrestata a Viterbo

Capranica

Aveva denunciato e fatto arrestare il suo datore di lavoro per sequestro di persona e violenza sessuale e, quando ha saputo che era tornato in libertà, si è recata a casa sua lo ha aggredito e rapinato. Questa volta a finire in galera è stata lei. Protagonisti della vicenda, una donna ucraina di trent’anni, S.N., e un cingalese di 60 anni, commerciante di animali esotici, residente a Capranica, in provincia di Viterbo.

A quanto si apprende dall’Ansa, la donna, fino all’anno scorso, lavorava in casa del sessantenne che, minacciando di licenziarla, la costringeva ad avere rapporti sessuali con lui. Per qualche tempo la donna ha sopportato, ma alla fine ha raccontato tutto ai carabinieri. Così il cingalese è finito in manette per violenza sessuale e condannato. Quando aveva scontato circa metà pena è stato colpito da un ictus che gli ha paralizzato un braccio e una gamba e scarcerato.

Saputo che era tornato in libertà, la donna si è presentata a casa sua e gli ha chiesto i soldi che, a suo dire, le doveva. Ma l’uomo si è rifiutato. Così lei lo ha spintonato facendolo cadere a terra, gli ha rubato 500 euro e si è allontanata. Il cingalese è riuscito dare l’allarme ai carabinieri che hanno rintracciato e arrestato la donna.

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