Usa, Obama chiede al governatore democratico di New York di farsi da parte

Pubblicato il 20 Settembre 2009 - 19:30 OLTRE 6 MESI FA

Andrew Cuomo

Andrew Cuomo

Il presidente Barack Obama ha chiesto al governatore dello stato di New York, David Paterson, anch’egli del partito democratico, di ritirarsi dalla corsa per la rielezione

in quanto convinto che Paterson non verrebbe rieletto a causa della sua crescente impopolarità, secondo quanto riferisce il New York Times.

L’intervento di Obama viene definito dal Nyt ”sorprendente” giacchè è insolito che un presidente scenda in campo in una campagna elettorale statale, ed inoltre perchè Paterson è uno dei due soli governatori neri nel Paese.

Ma Obama e i suoi consiglieri sono sempre più preoccupati che l’impopolarità di Paterson potrebbe contribuire alla sconfitta di candidati democratici al Congresso di New York ed a quello di Washington, dove i democratici hanno la maggioranza, in occasione delle elezioni di medio termine previste a novembre dell’anno prossimo.

 Il Capo della Casa Bianca si è mosso con largo anticipo spinto dalle indicazioni secondo cui nella contesa per il governatorato di New York potrebbe entrare il popolare ex-sindaco di New York City, il repubblicano Rudolph Giuliani, che molto probabilmente sconfiggerebbe facilmente Paterson.

Secondo il Nyt, l’intenzione di Obama sarebbe sbarazzarsi di Paterson, e convincere a presentarsiu candidato il procuratore generale statale Andrew Cuomo , che già da tempo manifesta l’intenzione di sfidare Paterson alle primarie democratiche. Paterson, ex-vice-governatore, è passato al suo attuale incarico nel marzo del 2008 dopo le dimissioni del governatore Eliot Spitzer in seguito ad uno scandalo perché scoperto con una prostituta.

La Casa Bianca ritiene Paterson incapace di governare, senza contare che i suoi rapporti con Obama non sono stati mai buoni. Il presidente si è infuriato dopo che Paterson non ha mantenuto la parola nella scelta del successore di Hillary Clinton, diventata segretario di stato, al Senato di Washington. Nonostante le richieste dell’amministrazioe di non scegliere la deputata statale Kirsten Gillibrand, richieste cui Paterson aveva aderito, alla fine il governatore ha scelto proprio lei. Paterson ha ulteriormente alienato Obama quando ha snobbato pubblicamente Caroline Kennedy, amica personale del presidente, uno dei candidati alla successione della Clinton, che poi, visto l’atteggiamento del partito, ha ritirato la candidatura.

A peggiorare uleriormente le cose sono state le dichiarazioni di Paterson secondo cui le critiche contro di lui sono di natura razziale e che lo stesso Obama dovrà presto farvi fronte. I consiglieri del presidente, che fanno di tutto per disinnescare le tensioni razziali tuttora presenti nel Paese, hanno giudicato ‘‘infiammatorie” le parole del governatore e glielo hanno fatto notare.

Le intenzioni di Obama nei confronti di Paterson trovano conferma nei sondaggi, secondo cui Cuomo gode dell’approvazione del 74 per cento degli elettori, contro il 30 per cento di Paterson. La situazione che si sta creando è singolare: Cuomo, che è bianco, ha l’appoggio del primo presidente nero nella contesa contro il primo governatore nero dello stato di New York. Però è anche vero che Cuomo è sempre stato molto organico al partito, è stato anche ministro con Bill Clinton, è stato sposato alla figlia di Bob Kennedy e quindi è connesso strettamente all’establishment democratico. Suo padre, uomo di vera sinistra e di origine italiana,è stato governatore di New York. Era consideratoi un potenziale candidato alla presidenza degli Stati Uniti, ma è probabile che una serie di scheletri nell’armadio, problema che  ha tormentato molti politici italo – americani, lo abbia indotto a rinunciare.

Ma non mancano le critiche a questa scelta: il deputato nero di Harlem Charles Rangel, ma non solo lui, ha avvertito che il partito sarebbe razzialmente polarizzato se in effetti Cuomo sfidasse Paterson con l’ appoggio di Obama.