Cane: più intelligente dello scimpanze e più obbediente dei bambini

Pubblicato il 31 Maggio 2011 - 21:14 OLTRE 6 MESI FA

PADOVA – Non solo non è un giocattolo (come molti credono) ma è pure più intelligente degli scimpanzè. I risultati delle ricerche internazionali degli ultimi anni sono emersi nel convegno “Il cane attore nel sociale” organizzato oggi dal Gruppo Cinofilo Padovano nell’aula conferenze Polizia di Stato di Padova, presenti ricercatori di Psicologia e Veterinaria dell’Ateneo padovano, con veterinari privati.

Il “genio” dei cani è stato Rico, un collie tedesco che riconosceva 200 oggetti (quando sentiva un nome nuovo si dirigeva verso un oggetto sconosciuto); ma tutti i cani si dimostrano più intelligenti dei primati. Lucia Regolin, docente del Dipartimento Psicologia Generale dell’Università di Padova, la stessa che nel 2010 ha scoperto che i pulcini sanno contare e lo fanno come noi da sinistra verso destra, ha spiegato che quando tra due oggetti ne viene indicato uno, la scimmia sceglie a caso mentre il cane si dirige verso l’indicazione fornita: “Il cane segue anche l’indicazione errata dell’uomo, e questo perchè in 14.000 anni la specie è diventata esperta nella lettura del nostro comportamento”.

In Siberia da 50 anni si addomesticano volpi che, dopo 50 generazioni, hanno acquisito non solo la morfologia dei cani (orecchie piegate, mantello pezzato, pelo riccio, coda attorcigliata, calo dello stress), ma anche scodinzolano e saltano in braccio all’uomo. Se da un lato l’affetto umano fa bene al cane, dall’altro il cane innalza i livelli dell’ormone ossitocina, attivato per esempio dall’orgasmo. “Un esperimento condotto su cani e lattanti rivela che di fronte all’ordine impartita da due persone, il bambino obbedisce indifferentemente, mentre l’animale segue solo quello del padrone. Da ciò diciamo che è solo la nostra specie a considerare il comando come una regola sociale”, hanno spiegato gl iesperti presrnti al convegno di Padova.

“Non basta avere un giardino o due cani per far star bene l’animale che ha sempre bisogno di giocare con l’uomo” – sottolinea Simona Normando ricercatrice di Veterinaria all’Università di Padova e responsabile dell’Unità di Medicina Comportamentale all’Ospedale Didattico Veterinario. Normando ha spiegato quali sono i comportamenti sbagliati che portano alle morsicature – A Padova abbiamo studiato 155 episodi: nell’80% dei casi l’umano è andato verso il cane (quasi sempre l’animale segnala il suo malumore prima di azzannare). La gente non si attiene a semplici regole di attenzione e quasi sempre si avvicina a grandi passi a cani sconosciuti, li fissa negli occhi sfida e gli batte la mano sulla testa…”.