Cigni, coppia aperta per tutta la vita. Nozze fisse con tradimento incorporato

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Novembre 2014 - 11:55 OLTRE 6 MESI FA
Cigni, coppia aperta per tutta la vita. Nozze fisse con tradimento incorporato

Cigni, coppia aperta per tutta la vita. Nozze fisse con tradimento incorporato

ROMA – Una coppia aperta, dove le nozze durano tutta la vita nonostante il tradimento sia concesso. E non c’è distinzione tra maschio e femmina, entrambi tradiscono il compagno. Questa la vita di coppia di cigni, animali elegantissimi e monogami, ma per cui tradire è la normalità.

Danilo Mainardi sul Corriere della sera scrive:

“Perché, è noto, il cigno vive in coppia, la stessa per tutta la vita. È monogamo e tutto di lui lo dice: non c’è alcun dimorfismo sessuale, cioè mancano caratteri distintivi fra i sessi, come di regola accade nelle specie che formano coppie stabili, per la vita. Non servono effetti speciali, come ad esempio al pavone con la sua ruota, quando hai garantito per la vita il tuo partner al fianco. Il cigno è così: maschio e femmina non si distinguono. Ma merita davvero di essere simbolo di fedeltà coniugale?

Le ricerche dicono proprio il contrario. Sono fedifraghi i cigni. Lo dicono le analisi del Dna fatte da ricercatori che hanno rivelato nelle nidiate numerosi figli illegittimi, frutto di segreti convegni extraconiugali. Come si spiega? Certamente il patto monogamico è conveniente per allevare la prole, ma un pizzico di infedeltà fa bene ad entrambi e anche alla specie. La femmina, tradendo, mette al mondo una prole con una più ampia, salutare, variabilità genetica”.

E aggiunge:

“Il maschio accetta, diciamo così, il tradimento perché mentre la femmina è impegnata in segreti convegni amorosi, lui si intrattiene con quella di un altro, estendendo la diffusione dei propri geni. Sarà bene dunque lasciar perdere i simboli. Dovrebbe farlo forse anche lo spettatore più critico alle scelte di Bourne, rilassandosi e senza far caso tanto al sesso di chi danza, ma lasciandosi invece avvincere dalla bellezza dei corpi, dei costumi, della scenografia”.