Europa verde, la eco-follia continua, dopo le case “green” la Ue rottama le auto diesel e benzina

Europa verde, la eco-follia continua, dopo le case “green” la Ue rottama le auto diesel e benzina.ma siamo sicuri che l’elettrico sia vincente?

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 19 Febbraio 2023 - 12:06 OLTRE 6 MESI FA
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Automobili sul piazzale

Europa verde ovvero eco-follia. Mazzata continua. Dopo le case “green” Bruxelles mette fuori legge le nostre macchine: stop alla produzione di furgoni e vetture  a benzina e diesel dal 2035. Vendite vietate.

Il maxi-pacchetto per il Clima Fit for 55 – il piano Ue per una transizione verde – ha fatto un altro passi avanti. La direzione è chiara. Ora due o tre cose bisogna pur dirle su quella che per molti è una “strategia suicida”.

1) PRINCIPIO GIUSTO, APPLICAZIONE RISCHIOSA

Siamo tutti d’accordo: il pianeta va rispettato, tutelato, amato. Senza se e senza ma.
 È indispensabile arginare ogni forma di inquinamento. Ne va (anche) della nostra salute. Ma non è con i diktat  – intransigenti, ideologici, fondamentalisti – che si arriva ad una soluzione ragionevole, immune da pericolosi effetti collaterali . No. Non si fa così. Alla base di queste norme tira aria di una ideologia ambientalista che, sembra , pronta a palle scelte più devastanti. A prescindere.

2) FAZIOSITÀ AMBIENTALISTA

È quanto emerge dall’ultimo voto di Strasburgo. La volontà di mettere sotto controllo l’intera società è basata su tesi che ignorano qualsiasi analisi di costi e benefici. È un pensiero fanatico di una religione secolare che non ammette alcun confronto. Non si può pensare che si debba pagare qualsiasi prezzo pur di ridurre le emissioni. Tra l’altro vale la pena di ricordare che le conseguenze anche ambientali delle auto elettriche non sono esenti da rischi. La produzione delle batterie è altamente inquinante, tanto più che vanno cambiate di continuo. Ergo, siamo sicuri che l’elettrico sia vincente?

3) PIANO QUINQUENNALE IN EUROPA DI SOVIETICA MEMORIA

Piani così sono destinati “nella spazzatura della storia” (copyright Carlo Lottieri). Ma con le scadenze fissate emerge una volontà di programmare società ed economia che trascura un fatto importante, cioè quali tecnologie avremo fra 30 anni. Cioè quale sarà lo stato delle nostre conoscenze in materia ambientale. Nel frattempo questa scelta ci costerà migliaia di posti di lavoro che , in ogni caso, vanno tutelati. Dunque serve più gradualità nello stop.

Non una rigida e intransigente linea. Dal 1 gennaio del 2035, se tutto verrà confermato, si potranno acquistare solo veicoli a emissione zero. Uno zelo ambientalista che dà un taglio netto al passato in barba a ogni progetto di “Transizione morbida” invocata a gran voce dalle case produttrici. Le perplessità su questa rivoluzione verde sono notevoli. Anche allarmanti.