Previsioni meteo sbagliate: è questione di probabilità non di magia

Pubblicato il 18 Gennaio 2010 - 15:52| Aggiornato il 20 Aprile 2020 OLTRE 6 MESI FA

Tempi duri per chi si occupa di previsioni meteo: se i  “maghi della pioggia” ci azzeccano gli tirano le pietre. Se sbagliano gli tirano le pietre. La richiesta  è evidentemente altissima, ma in generale la percezione di alta fallibilità è sicuramente condizionata proprio dalle esagerate aspettative sui pronostici, specie su quelli a lungo termine.

I siti che si occupano di previsioni metereologiche sono in effetti tra i più visitati. Con una media di un milione di click al giorno. L’assalto c’è sicuramente quando il caldo è asfissiante o quanto invece freddo e pioggia piegano le città con alluvioni, piene dei fiumi e così via. Ma quanto, come e quando sono affidabili le previsioni meteo?

Le previsioni a lungo termine, quando si parla di trimestre, sono ancora a carattere sperimentale e molti esperti ritengono che non dovrebbero essere diffuse al pubblico: non solo per non creare confusione tra la gente ma soprattutto per salvaguardare la reputazione stessa del servizio meteorologico.

Per quanto riguarda invece le previsioni a breve termine, i meteorologi dicono di aver raggiunto risultati eccellenti: ad un giorno la percentuale di attendibiltà è dell’85-90%, valore che cala all’80-85% per il secondo giorno e al 75-80% il terzo e così via. Una previsione oltre i 4-6 giorni dev’essere considerata, quindi, dall’utente come una tendenza puramente indicativa.

Ma anche queste percentuali sono indicative e possono aumentare e a volte diminuire secondo il tipo di tempo preso in esame. Ad esempio in condizioni di stabilità, quando un grande anticiclone occupa l’area europea e mediterranea, l’attendibilità è molto elevata e si arriva a fare previsioni corrette anche fino a 7-10 giorni. Al contrario in situazioni di tempo perturbato l’affidabilità si riduce e anche le previsioni a breve termine risultano spesso imprecise.

Gli errori, in verità modesti, sono sempre possibili, come per ogni previsione non solo meteorologica. Più che un problema di fisica dell’atmosfera, è un problema di comunicazione: bisognerebbe spiegare alle persone cos’è il concetto di probabilità. Al contrario, viviamo in una società che tende sempre più a polarizzare le visioni: o è bianco o è nero, o è buono o è cattivo, o piove o c’è il sole.