Alcol in gravidanza: il 20% delle donne non rinuncia a vino e birra

Pubblicato il 8 Marzo 2012 - 14:43 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – In Italia, oltre 560 mila donne ogni anno diventano madri. Il 20% di loro non rinuncia del tutto all'alcol durante la gravidanza, esponendo il bambino al rischio di malformazioni e patologia. E' quanto rivela un'indagine presentata, nel giorno della festa della donna, in occasione del lancio della seconda edizione della campagna 'Se aspetti un bambino, l'alcol puo' attendere' realizzata da Assobirra e Sigo (Societa' Italiana di Ginecologia e Ostetricia).

Dai dati e' emerso che 8 donne su 10 non bevono o smettono di bere alcolici appena apprendono della gravidanza, il 17% riduce i consumi ma non li elimina del tutto, mentre un 4% mantiene le stesse abitudini pre-gravidanza. Questo comportamento a rischio aumenta se si considera solo il campione delle under 30. Tra i 25 e i 30 anni, il 7% delle future mamme non smette di bere e tra i 18 e i 24 anni, questa percentuale sale al 12%.

''Il feto non ha difese rispetto all'alcol assunto dalla madre – afferma Nicola Surico, presidente della Sigo – e l'alcol puo' interferire con lo sviluppo del bambino, provocando danni permanenti e irreversibili, come anomalie della crescita, ritardo mentale e alterazioni somatiche''. Si tratta delle Fas (sindromi fetali alcoliche) e Fasd (disordini collegati all'uso dell'alcol in gravidanza).

''La scelta piu' sicura – aggiunge Alberto Frausin, presidente di Assobirra – e' astenersi dal bere alcolici, anche perche' la scienza non e' ancora riuscita ad individuare il livello di consumo di alcol al di sotto del quale si puo' bere senza rischi, per la madre e per il bambino''.