Il pareggio di bilancio è in Costituzione

L'aula del Senato (Lapresse)

ROMA, 17 APR – Entra in Costituzione il principio del pareggio di bilancio. Il Senato approva con 235 si’e 11 no e 24 astenuti il ddl di riforma dell’ art.81 della Costituzione che e’ legge con questa quarta e ultima lettura, prevista per le riforme costituzionali. A favore piu’ dei 2/3 dei componenti, e’ evitato cosi’ il referendum confermativo.

In favore della riforma costituzionale si sono espressi Pdl, Pd, e il Terzo Polo (Udc, Fli e Api); contrari Lega e Idv: astenuta Coesione nazionale-grande Sud.    In dissenso dal proprio gruppo Mario Baldassarri (Fli), non ha partecipato al voto, cosi’ come Nicola Rossi (Misto). Si sono invece astenuti, anch’essi in dissenso dai rispettivi gruppi, Mauro Cutrufo (Pdl) e Massimo Garavaglia (Lega).

Monti: “Io c’ero”. Il voto sul pareggio di bilancio in Senato ”e’ un voto importante. Bisognava esserci e io c’ero”. Questo il commento del premier, Mario Monti, lasciando Palazzo Madama.

Fmi pessimista. L’Italia non raggiungerà il pareggio di bilancio almeno fino al 2017. Lo prevede il Fondo Monetario Internazionale. Il deficit-pil italiano passerà infatti dal 2,4% del 2012 all’1,1% nel 2017, per attestarsi all’1,5% nel 2013, all’1,6% nel 2014, all’1,5% nel 2015 e all’1,3% nel 2016. L’avanzo primario passera’ dal 3% del 2012 al 5,1% del 2017.

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