Lega Nord, il giallo dei cinque chili di lingotti d’oro spariti

Pubblicato il 16 Aprile 2012 - 13:30 OLTRE 6 MESI FA

Bossi e Maroni (LaPresse)

MILANO – Cinque chili di lingotti d’oro. Cinque chili di lingotti comprati e pagati dalla Lega Nord. Cinque chili di lingotti che nelle casse della Lega Nord dovrebbero essere. Dovrebbero, appunto. Al condizionale perché quei cinque chili di lingotti non si trovano: un valore di 200 muila euro per ora sparito nel nulla.

Raccontano Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella sul Corriere della Sera che negli “investimenti diversificati” dell’ex tesoriere leghista Francesco Belsito, oltre alla Tanzania e a Cipro c’erano anche operazioni di questo tipo. Scrivono i due: “Nei giorni scorsi la contabilità delle operazioni di Belsito in Banca Aletti aveva “raccontato” dei 200.000 euro spesi dal conto della Lega per acquistare oro nella società «8853» di Pero (Milano) o diamanti per 100.000 euro nella «Intermarket Diamond Business»”.

Per il Corriere, però, non si tratta di una semplice operazione di investimenti sulle quotazioni: “Ieri una perquisizione ordinata dal pool dei pm Robledo-Pellicano-Filippini ha accertato che nel dicembre 2011 dalla società sono fisicamente usciti 5 chili di lingotti d’ oro a fronte di assegni circolari staccati dal partito. In questa vendita di oro a un partito, talmente strana da indurre il venditore a fare una segnalazione antiriciclaggio, le fatture e le bolle mostrano anche che i 5 chili di lingotti sono stati consegnati dall’ azienda tramite un corriere di sicurezza. A chi? I pm hanno nelle carte una traccia per risalirvi, e dunque provare a capire se i lingotti siano ancora nel partito oppure no. Nel frattempo, se non si conosce la sorte di oro e diamanti”.