Volunia, il motore di ricerca “made in Italy” che sfida Google

Pubblicato il 18 Novembre 2011 - 13:16 OLTRE 6 MESI FA

Volunia - Una differente esperienza del web

ROMA –  Volunia è il motore di ricerca italiano che sfida Google. Massimo Marchioro, matematico di Padova, conosciuto come “l’inventore dell’algoritmo di Google”, lancierà il nuovo motore di ricerca. L’investitore del progetto è l’imprenditore sardo Mariano Pireddu, che nel 2001 ha fondato Voljatel, una società di telecomunicazioni slovena. Il motore sfrutta un nuovo algortimo e promette “una differente esperienza del web”. Sarà attivo entro dicembre 2011 e supporta 12 lingue. L’algoritmo di Marchioro è “Hyper search”, basato sulla rete semantica, differente dal Page Rank usato da Google.

Marchioro ha detto: “Il nome suona bene,  e poi ha le radici di “volo” e “luna”: la nostra voglia di volare veramente alto, di raggiungere un traguardo ambizioso e da sogno. Fossimo stati all’estero forse saremmo riusciti ad andare online un anno prima”. Tra i soci a vario titolo nell’impresa sono molti gli ex studenti dell’università di Padova, gli allievi di Marchioro che hanno creduto nel suo progetto. La base operativa è a Padova, mentre i server sono in Sardegna.

“Se Google usa la clava, ecco noi opereremo con il fioretto. Emergeremo grazie alla differenza del nostro motore. E perché Volunia sarà davvero utile alla gente”, ha detto Marchioro. Dopo 3 anni di lavoro il motore è pronto alla verifica, per vedere se l’algoritmo regga l’impatto delle richieste degli utenti e risponda in modo corretto in tutte le lingue. “La beta è rigidamente su invito e questi arriveranno solo una settimana prima di partire sul serio. Il fatto è che una realtà come Google, per fare un esempio, non ci mette niente a mettere 100 ingegneri a lavorare giorno e notte sulla nostra idea e a uscire prima di noi”, ha spiegato il matematico.

Decisione che sottolinea le alte aspettative di Marchioro dal progetto: “Guarda, io tendo a essere realistico. E rispondo sinceramente: se non avessi pensato che era una cosa grossa, in grado di competere con i big della ricerca online, non mi ci sarei mai messo”. Nessuna vendetta contro Google per il matematico padovano: “L’idea di una vendetta non mi ha mai neanche sfiorato. Davvero. La realtà è che si tratta di un’idea così bella che sarebbe stato un peccato non riuscire a farla. E realizzarla ora è il momento giusto”.