ROMA – E’ colpa dei batteri: risolto il mistero delle strane macchie viola che hanno distrutto un rotolo pergamenaceo risalente a 800 anni fa, conservato nell’Archivio Segreto del Vaticano. Le macchie viola si erano formate su un grande rotolo di pergamena del XIII sec. e per 40 anni gli scienziati si erano interrogati sullo strano fenomeno ma ora, gli esperti hanno risolto il mistero.
A causa delle macchie, era impossibile decifrare la storia del processo di canonizzazione del beato Lorenzo Loricato, che uccise una persona accidentalmente e per espiare, visse da eremita nella grotta di una montagna. Gli studi microbiologici sui cinque metri di lunghezza della pergamena, nel 1976 sconvolsero gli scienziati: le macchie viola non avevano contaminato altre pergamene ma ora si è scoperto che sono causate da batteri guerrieri che attivano dei pigmenti, producendo delle insolite macchie violacee, scrive il Daily Mail.
Il rotolo pergamenaceo A.A. Arm I-XVIII 3328, datato 1244 d.C., appartiene alla più antica collezione dell’Archivio Segreto del Vaticano: si tratta della verbalizzazione dell’inchiesta per la canonizzazione di un monaco sublacense, Lorenzo Loricato.
Il prezioso documento in pelle di capra, che risale a 773 anni fa è ricoperto di macchie scure che impediscono la leggibilità completa e si ritiene che il danno si sia verificato prima che il rotolo, alla fine del XVIII sec, venisse spostato nell’Archivio Segreto del Vaticano.
Gli autori dello studio, sperano che i risultati, pubblicati in Scientific Reports, possano contribuire al restauro e alla conservazione di antiche pergamene. Un team dell’Università Tor Vergata, ha condotto un’analisi genetica delle comunità microbiche che colonizzano il rotolo: hanno trovato sulle macchie viola 957 tipi di batteri e 407 tipi di batteri sui punti integri.
Ma solo 140 delle 1224 specie, sono state rilevate nelle aree danneggiate e non. La maggior parte dei batteri sulle macchie viola sono i Proteobacteria Gamma, un tipo normalmente presente nelle acque marine e che colonizza zone ricche di sale.
I ricercatori pensano che i microbi colonizzarono la pergamena poiché realizzata con pelle di capra, comunemente conservata in salamoia con sale marino. Al di fuori delle macchie viola, i Proteobacteria Gamma erano pressoché assenti. Il team ritiene che il batterio abbia colonizzato il rotolo, attaccato altri microbi, sostituendo un tipo di batterio chiamato Alobatterio.
Questi batteri producono molecole di rodopsina pigmentosa, una proteina, e quando le colonie di Alobatterio sono state spazzate via, hanno lasciato le macchie viola. Il prof. Migliore ha dichiarato:”Questo approccio multidisciplinare ha fornito una grande quantità di informazioni interessanti, utili a decifrare ciò che la pergamena ha subìto nel corso di 800 anni”.
“Una comprensione migliore del possibile ruolo dell’Alobatterio potrebbe essere utile, può sopravvivere infatti per lunghissimo tempo, nelle antiche e integre pergameneemm è una sorta di “bomba a orologeria”.