Calcio scommesse. Consegnateli a Zeman: “Chi fa 13 non è un vincente”

Pubblicato il 29 Maggio 2012 - 12:30 OLTRE 6 MESI FA

Zdenek Zeman (LaPresse)

ROMA – Torna il calcio scommesse, segno che la nazionale sta per rivincere qualcosa di importante: Mondiali 1982 con il graziato Paolo Rossi eroe di Spagna, mondiale 2006, calciopoli e Moggi esorcizzati a Berlino. Ucraina e Polonia laveranno le nuove ferite, gli ultimi sconci? Non è detto, ovviamente. Nell’attesa, gli ultimi affossatori “consegnateli vivi a Zeman” suggerisce Alberto Piccinini sul Manifesto di oggi. Insieme alle puntate clandestine, alla fogna delle combine, aspettando le penalizzazioni, le revisioni, i processi, le polemiche è tornato anche il boemo, quello che vince giocando pulito. Quello che scandalizzava anche solo dicendo che “chi fa 13 al Totocalcio non è un vincente”. Lo ripeteva nel 1999, quando lo misero da parte per il vincente per antonomasia, quel Fabio Capello che vinse a Roma, mandando in rovina una società, che vinse a Torino due volte i più precari degli scudetti.

“Consegnateli a Zeman” questi che non sanno vincere perché non sanno giocare. Gradoni sfiancanti sotto il sole per correre di più senza aiutini. Corrotti e venduti, tutti in ritiro col boemo: sudore in campo e lezione veloce alla lavagna, via gli iPad che non è il caso, Zeman è di poche parole, memorizzare l’appunto: “Anch’io ho una mentalità vincente ma non mi piace vincere a tutti i costi. Mi piace farlo rispettando le regole”.