CONTRO LA CRISI TORNA ANCHE LA PORNOTAX

Pubblicato il 29 Novembre 2008 - 00:17 OLTRE 6 MESI FA

Porno Nel decreto anti-crisi viene rispolverata all’articolo 31 anche la cosiddetta pornotax, varata in occasione della Finanziaria 2005 del passato ma rimasta sempre senza regolamento attuativo. Una stangata sul porno in tv e sulla carta stampata, attraverso un’addizionale prevista per i produttori. La norma viene però leggermente modificata: non ci sarà addizionale sul materiale «di incitamento alla violenza» ma solo su quello pornografico.

Ridefinito il concetto di materiale pornografico: «si intendono i giornali quotidiani o periodici, con i relativi supporti integrativi, e ogni opera letteraria, teatrale e cinematografica, audiovisiva o multimediale, anche realizzata o riprodotta su supporto informatico o telematico, in cui siano presenti immagini o scene contenenti atti sessuali espliciti e non simulati tra adulti consenzienti come determinati con decreto del presidente del consiglio su proposta del Ministro dei beni culturali entro due mesi dall’entrata in vigore del decreto». Concetti al momento talmente generici da far prevedibilmente scatenare nuove polemiche.

Stangata: +25% su porno-redditi. Chi produce e commercializza materiale porno dovrà pagare un’addizionale sui redditi (Irpef) pari al 25% in più. Secondo quanto stabilisce il decreto anti-crisi varato oggi dal Cdm la stangata colpirà il settore a decorrere dal periodo di imposta in corso alla data di entrata in vigore del decreto. Cioè già dai redditi del 2008. La norma che viene "riesumata" (fu approvata nel 2005) prevede un aggravio anche sugli acconti dovuti al Fisco che passano al 120%.