Donne, un po’ di tolleranza, non tutte siete perfette e chic. Ma c’è altro per cui andare in piazza contro Berlusconi che le veline di Gheddafi

Pubblicato il 5 Settembre 2010 - 01:38 OLTRE 6 MESI FA

Un venticello fastidioso di intolleranza spira nei boschi della sinistra e tradisce lo spirito borghese e intollerante di molti e molte.

Fa venire i brividi questo sms fatto circolare in questi giorni, sull’onda della visita di Gheddafi a Roma e sulla collezione di ragazze che gli hanno fatto da corte: “Se le donne italiane non vogliono tornare al medioevo del Corano e gli strapagati politici di opposizione hanno ancora una dignità: subito una manifestazione contro le veline pagate dal bullo libico x convertirle con il placet del bullo italico!”.

Sul cattivo gusto di Gheddafi e sulla complicità di Berlusconi nell’indegna sceneggiata molte persone, inclusi tutti quelli che contribuiscono con le loro idee a questo sito, la pensano con sdegno e anche disgusto.

Ma questo non è motivo per invocare manifestazioni di piazza. Oppure non prendetevela se fischiano Schifani a Torino. Peraltro c’è da dire che Schifani come Dell’Utri, la cui contestazione su questo sito Giuseppe Giulietti ha difeso, sono persone pubbliche, siedono, con gradi diversi, nel Senato della Repubblica, contestazioni e fischi le devono mettere nel conto. E la loro contestazione è un fatto politico.

Delle ragazze che non trovano migliore passatempo che fare le veline per Gheddafi non meritano lo stesso trattamento. Il loro onore e la loro dignità sono un fatto privato loro. Non siamo in politica, siamo nel più scivoloso terreno del buon gusto e non abbiamo bisogno di Savonarola.

Altra vicenda di intolleranza è tutto il caos montato attorno al concorso per miss Cameriera, invenzione di un barista di Tezze sul Brenta (Vicenza) per divertirsi un po’. Non tutti noi siamo stati educati da istitutrici svizzere, non sappiamo stare a tavola, non teniamo la conversazione in salotto. Ma se questa è la strada, di valutare tutto quello che fanno gli altri in base al buon gusto, allora sarà bene istituire anche un comitato per il controllo della volgarità anche nelle parole incrociate.E magari chiediamo un mandato di cattura per Umberto Bossi, che in un comizio ha spernacchiato, letteralmente, non si sa se con la raffinata tecnica di De Filippo ma sicuramente imponendo alle labbra quella tipica spregevole prolungata vibrazione all’indirizzo di Rosi Bindi e Gianfranco Fini.

E la Cgil? Con tutti i problemi che ci sono di sicuro dalle parti di Vicenza, non sono andati un po’ fuori dalle righe chiedendo al sindaco la revoca della licenza al greve, volgare, ma a  punto simpaticissimo barista?