CONGO – Sull’altopiano del Katanga c’è un intero villaggio che prega per Roberto Calderoli, affinché il Signore “lo liberi dal male”. E’ il villaggio dei Kyenge, dove il padre della ministra per l’Integrazione, ha intonato una preghiera insieme alla sua gente per esorcizzare il maligno che alberga nel leghista che paragonò sua figlia ad un orango.
Siamo all’estremità sud della Repubblica Democratica del Congo, qui il settimanale Oggi è andato ad incontrare Clement Kikoko Kyenge, padre della ministra Cecile. Questo il testo della preghiera:
Signore – dice in lingua bemba – nella tua misericordia ci hai detto di pregare per chi ci perseguita, per chi ci ingiuria e per chi ci maltratta. Non siamo contro Calderoli, il fratello che ha insultato la nostra Kashetu (nome originario della Kyenge, ndr), ma contro lo spirito che lo ha spinto a ingiuriare. Tu che puoi punire o perdonare, libera questo tuo figlio dalla malvagità dello spirito. Fai che riconosca il suo peccato e che porti il suo pentimento davanti a Cécile
Clement Kikoko Kyenge, 74 anni, ha avuto 38 figli da da 4 mogli diverse. Della sua Cecile racconta:
Quando mi ha chiamato per sapere come comportarsi davanti agli insulti di Calderoli le ho risposto con un proverbio africano: ‘Il cane abbaia, la carovana passa’
Ora rivendica i diritti di cittadinanza per sua figlia e promette:
Possono lanciare tutte le banane che vogliono ma Cècile è italiana. L’Italia le ha dato la possibilità di studiare, di farsi una famiglia e una carriera. È il suo Paese. Ascolterà tutto e tutti, insulti compresi. Ma non mollerà e un passo alla volta arriverà dove vuole
Nel video pubblicato sul sito del settimanale Chi si vede la preghiera collettiva per l’anima di Calderoli, pronunciata dal capotribù davanti alla folla.
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