Genova, mamma rischia di annegare nella sua casa con i suoi 2 figli disabili VIDEO

Genova, 15 novembre: mamma e 2 figli disabili hanno rischiato annegamento nella loro casa
La mamma dei due bambini disabili

GENOVA – La sera di sabato 15 novembre una frana si è abbattuta sul quartiere genovese di Pontedecimo. Una madre e i suoi due figli entrambi disabili, sono rimasti in balia dei rii in piena per diverso tempo. La loro casa, fortunatamente si è salvata, ma la mamma e i due figli hanno rischiato grosso. Racconta la vicenda Il Secolo XIX che pubblica anche un video:

“A causa della frana che viveva all’inizio di Via Lungopolcevera una squadra dei Vigili del Fuoco era impegnata nel recupero delle auto cadute all’interno di una voragine che si era aperta solo qualche ora prima; nel frattempo, dall’altro lato della strada, andava in scena la drammatica storia di una madre e dei suoi due figli, entrambi disabili.Lo scorso febbraio a Marcia Bravo, 42 anni, è stata assegnata un’abitazione provvisoria al piano terra del civico 6 in via Lungopolcevera. Una casa popolare. Con lei vivono i due figli, Juan, 22 anni e Diego, 20: il più grande, è afflitto da un ritardo mentale mentre quello più piccolo, oltre ad essere sordomuto è costretto a vivere su di una sedia a rotelle, con gravi problemi respiratori. Quando la mattina del 15 novembre i rii intorno a Pontedecimo hanno iniziato ad esondare, Marcia era in casa con i due ragazzi. Insieme guardavano preoccupati la piena del fiume che scorre a pochissima distanza dalle loro finestre: il pericolo sembrava dovesse provenire dal Polcevera; in realtà la furia dell’acqua stava travolgendo Pontedecimo dall’altro alto, scendendo da San Quirico, e li ha sopresi alle spalle. Ad avvisare Marcia della trappola in cui stava per ritrovarsi sono state le urla dei suoi condomini che cercavano di placare la furia dell’acqua aprendo i tombini e sistemando tavole di legno davanti all’ingresso del palazzo”.

Rimedi che hanno contenuto solo in parte il fiume che si era formato in via Lungopolcevera: quando il livello dell’acqua ha superato l’altezza della tavola, l’atrio del palazzo ha iniziato ad allagarsi e dopo aver invaso quello spazio, l’acqua – implacabile – ha iniziato a entrare in casa di Marcia. Nella via in molti sono a conoscenza della storia di Marcia e così, non appena l’acqua ha sfondato la paratìa, diverse persone tra cui Arianna Pescitelli, inquilina del secondo piano, sono accorse in soccorso di Marcia per mettere in salvo Diego e Juan che sono rimasti ospiti di Arianna fino a quando i volontari della Croce d’Oro non sono riusciti a trasportarli a casa della zia. «Sono distrutta, ho temuto per la vita dei miei figli e non oso immaginare a quello che poteva succedere se solo tutto questo fosse successo di notte». Una settimana dopo la casa di Marcia è tornata alla normalità, eccezion fatta per quella leggera linea marrone sui muri. Dopo la paura, Marcia si sfoga e ora il fiume in piena è lei. La sua rabbia è dovuta alla situazione di stallo per l’assegnazione di un alloggio definitivo in grado di potere garantire una sistemazione adeguata per lei e i suoi figli. «Sentivo che poteva succedere una cosa del genere vivendo in una strada così a ridosso del fiume”.

“Solo una settimana prima dell’alluvione ero tornata a chiedere aiuto alle assistenti sociali ma per l’ennesima volta ho trovato ben poca attenzione nei confronti della mia situazione familiare». La sistemazione in via Lungopolcevera doveva essere solo temporanea: tre mesi e poi il trasferimento in una casa adatta a ospitare una donna sola con due figli disabili. Invece Marcia, Juan e Diego a distanza di nove mesi, sono ancora in questa casa. Una casa popolare che va sott’acqua”.

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