LONDRA – Un cecchino inglese siede nel punto più alto di Al Asad per sorvegliare il paese attraverso il suo cannocchiale. Nella sua ultima missione, il sergente, che è uno dei più letali killer addestrati del Regno Unito e ha all’attivo 47 morti accertate, sta difendendo 250 soldati britannici dagli attacchi dello Stato islamico. E’ un articolo della corrispondente del Daily Mail dalla base aerea Al Asad, in Iraq.
Posizionato su un tetto, il cecchino aspetta pazientemente che un jihadista approcci la base, nella provincia di Anbar, Iraq, per premere il grilletto ed ucciderlo; per ovvie ragioni di sicurezza non può essere nominato, ma è la prima linea di difesa qualora militanti armati di pistole o auto bomba si avvicinino troppo al cancello.
Le truppe inglesi, prosegue l’articolo, sono volate nella base aerea da qualche settimana, per una nuova missione di addestramento delle forze irachene, per sconfiggere le postazioni Isis lungo il fiume Eufrate, vicino alla Siria. I soldati inglesi insegnano a quelli iracheni tecniche di base, come il primo soccorso dei soldati o come combattere la minaccia di bombe sul ciglio della strada; ma gli spietati estremisti hanno reagito, uccidendo le forze irachene, continuando a sparare razzi e colpi di mortaio, nel tentativo di eliminare chiunque non faccia parte di quel gruppo.
Il compito della Gran Bretagna è quello di istituire un quartier generale, che gli ingegneri Royal stanno costruendo, mentre preparano le forze locali a combattere e a proteggere chiunque stazioni nella base, a 60 km dalla linea del fronte. Il cecchino è noto per i suoi colpi perfetti, ed è noto anche per aver ucciso un ribelle con un solo colpo a 1.431 metri di distanza, e collezionato il maggior numero di morti durante l’operazione Herrick, in Afghanistan.
“Sarò il primo a sparare qualora qualcuno dovesse avvicinarsi. Per fortuna, nessuno ha ancora osato venire da queste parti” ha detto in un’intervista al Daily Mail. Occhi ed orecchie della base, è il primo a vedere e sentire chi entra nella base ed invia immediatamente i dettagli al suo superiore: ha stabilito un modello di vita e un profilo per le persone locali e per tutti quelli che sono nel perimetro: una mossa decisiva affinché alla prima anomalia tutti siano in grado di segnalare il problema.
“Bisogna riportare ogni dettaglio: in che direzione una persona camminava, quanto lontano, cosa indossa, cosa fa, cosa porta con sé. Qualsiasi dettaglio, anche il più inutile, è decisivo e va riferito ai superiori” spiega il cecchino, che è nell’esercito da 13 anni.
La missione più difficile, è durata 24 ore. “Siamo rimasti tutta la notte sul ciglio della strada, nascosti e senza muoverci. Ad un tratto un ribelle talebano ci è passato davanti, ma c’erano almeno sei civili accanto a lui. Ho preso la mira e gli ho sparato da circa 300 metri, da una buca larga 45 centimetri”.
Parlando dell’ultima missione, è convinto che nessun soldato inglese ci rimetterà la vita, aggiungendo:
“La cosa bella di questa missione è che prima o poi torneremo tutti”, conclude l’articolo.