Thyssen, pene ridotte in appello. Familiari vittime occupano l’aula (video)

Pubblicato il 28 Febbraio 2013 - 12:42| Aggiornato il 15 Agosto 2022 OLTRE 6 MESI FA

TORINO  – “Non ci fu dolo nel rogo del 2007 in cui morirono 7 operai”. Pene ridotte agli imputati della Thyssen dai giudici del processo d’Appello a Torino. L’amministratore delegato Thyssen, Herald Espenhahn, ha ottenuto una riduzione della pena a 10 anni di carcere. La condanna di Espenhahn in primo grado è stata di 16 anni e mezzo di carcere. I familiari delle vittime tra urla e proteste hanno occupato l’aula del tribunale contro la sentenza dei giudici.

Tutti gli imputati del processo hanno ottenuto la riduzione della pena, con condanne che variano tra i 9 ed i 7 anni di reclusione. La riduzione per l’amministratore delegato Espenhahn è dovuta alla cancellazione dell’omicidio volontario: per la Corte si è trattato di omicidio colposo con colpa cosciente.

“Maledetti”. “Questa è la giustizia italiana, che schifo”. Queste le grida dei familiari delle vittime del rogo e del pubblico in aula alla lettura della sentenza d’appello. Poi l’aula del palazzo di Giustizia è stata occupata per protesta.

“Non lo accetto – dice una ragazza – mio fratello e altri sei ragazzi sono morti e queste pene sono troppo basse”. Nell’aula, che è ancora molto affollata, sono entrati dei carabinieri. Una donna ha lanciato insulti contro gli avvocati difensori.

Il procuratore Raffaele Guariniello ha commentato: “Speravamo nel dolo eventuale. E’ stata riconosciuta la colpa cosciente ma noi avevamo posto ai giudici una domanda: quanto vale la vita di un uomo? La risposta è stata 10 anni. Non ne sono mai stati dati tanti. E’ un messaggio alle imprese: devono fare prevenzione. Altrimenti arrivano condanne che non sono coperte dalla condizionale”.