YOUTUBE 86 arresti per droga nel Rione Traiano a Napoli: ecco come confezionavano le dosi

Pubblicato il 31 Gennaio 2017 - 14:13 OLTRE 6 MESI FA
Maxi-blitz anti droga nel Rione Traiano a Napoli, 86 arresti

Maxi-blitz anti droga nel Rione Traiano a Napoli, 86 arresti

NAPOLI – Maxi-blitz dei Carabinieri, coordinati dalla Dda, nel Rione Traiano di Napoli. Eseguite ben 86 misure cautelari nei confronti di persone ritenute appartenenti al clan Puccinelli. Le accuse sono di associazione finalizzata al traffico e spaccio al dettaglio di droga aggravati dal metodo mafioso. La zona era considerata una roccaforte del clan: interi nuclei familiari confezionavano e vendevano cocaina, hashish, marijuana in bunker videosorvegliati e blindati realizzati abusivamente nei sottoscala delle case popolari.

Il coinvolgimento di interi nuclei familiari ed il contributo fornito anche dalle donne nell’approvvigionamento e nello smistamento della droga, avveniva attraverso una precisa distribuzione dei ruoli nella gestione delle singole piazze di spaccio. Nel Rione Traiano, 73 persone sono finite in carcere e 15 ai domiciliari. Ecco come erano ripartiti i ruoli, secondo la ricostruzione fornita dalla Procura di Napoli che ha condiviso su YouTube un video che mostra il momento degli arresti.

Capi piazza, cassieri (addetti alla custodia dei proventi della vendita della droga).

Custodi (incaricati di sovrintendere alla sicurezza dei nascondigli o depositi di stupefacente).

Vedette (‘associati’ posizionati su balconi o tetti di edifici per sorvegliare le piazze di spaccio dall’alto o su strada, transitando a bordo di scooter sulle principali vie di accesso al Rione Traiano, con il compito di identificare ed indirizzare gli acquirenti verso i luoghi di vendita, oltre che di allertare i consociati circa l’arrivo improvviso delle forze dell’ordine).

Spacciatori turnisti (associati addetti al confezionamento ed alla materiale vendita delle sostanze stupefacenti, suddivisi in ‘squadre’ che ricoprono turni dalle 10 alle 12 ore giornaliere, ed operanti all’interno di veri e propri piccoli ‘bunker’, videosorvegliati e con porte blindate, realizzati abusivamente nei sottoscala dei palazzi).

Pusher mobili (utilizzati dall’organizzazione criminale per la consegna a domicilio delle sostanze stupefacenti alla clientela selezionata).