Mission Impossible, tutti i film della saga dal migliore al peggiore

Con l'uscita nelle sale del settimo film di Mission Impossible, vediamo la classifica dei precedenti capitoli della saga.

di Giuseppe Avico
Pubblicato il 15 Luglio 2023 - 10:00 OLTRE 6 MESI FA
Mission Impossible

Mission Impossible (Foto Ansa)

Non c’è dubbio, quella di Mission Impossible è una saga che non sembra avere una fine. La saga con protagonista Tom Cruise nei panni di Ethan Hunt, nel corso degli anni, ha vissuto momenti di grande brillantezza e altri meno entusiasmanti, com’è naturale che sia quando si parla di così tanti film.

In occasione dell’uscita nelle sale del settimo film, Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte uno, scopriamo i capitoli precedenti della saga con una classifica, dal migliore al peggiore. 

La classifica dei film di Mission Impossible, dal migliore al peggiore

Mission: Impossible (1996) di Brian De Palma, con Tom Cruise, Jon Voight ed Emmanuelle Béart. Il primo capitolo della saga è probabilmente il migliore. Quello che in parte oggi penalizza la pellicola è il tempo, e forse può risultare un pizzico datato. Ma il fascino e il coinvolgimento di questo film sono rimasti immutati. Sono diversi i generi che si mescolano bene in questo primo capitolo e la mano di De Palma, che dona al film una suspense mai ritrovata nei capitoli successivi, si percepisce ad ogni scena, nonostante non sia sicuramente uno dei suoi film più riusciti. Ma qui parliamo di Mission Impassible, e per la saga rimane il punto più alto mai toccato. 

Mission: Impossible 2 (2000) di John Woo, con Tom Cruise, Dougray Scott, Thandiwe Newton e Anthony Hopkins. Probabilmente non sono in molti ad essere d’accordo, e a guardare bene le classifiche sul web questo secondo capitolo della saga spesso e volentieri viene liquidato abbastanza velocemente. Eppure, Ethan Hunt come lo conosciamo oggi nasce proprio da qui, dall’idea registica di John Woo, spettacolare, vivace e a tratti consapevolmente sopra le righe, di (ri)portare sullo schermo un personaggio che si ritrova nelle situazioni più assurde, dove azione e adrenalina dettano i tempi. Seminale per la saga. Farà sempre discutere. 

Mission: Impossible – Protocollo fantasma (2011) di Brad Bird, con Tom Cruise, Jeremy Renner, Michael Nyqvist e Simon Pegg. Il quarto capitolo della saga aveva l’arduo compito di risollevarla dalle ceneri del peggior Mission Impossibile. Missione riuscita. Protocollo fantasma è un film che fa del ritmo il suo vero cavallo di battaglia, grazie anche a una narrazione ben congegnata che allarga il cerchio dei personaggi, approfondendo un po’ di più anche quello di Ethan. Memorabile la scena in cui Tom Cruise scala il grattacielo più alto del mondo, il Burj Khalifa a Dubai. 

Mission: Impossible – Rogue Nation (2015) di Christopher McQuarrie, con Tom Cruise, Jeremy Renner, Simon Pegg e Rebecca Ferguson. Il quinto capitolo della saga è un buon film per diversi motivi, uno su tutti la spettacolarità di alcune scene che resteranno per sempre nell’immaginario di questa saga e non solo. Ma non è solo l’azione a brillare e, nonostante una narrazione che poteva essere gestita con più profondità, la trama rimane solida dall’inizio alla fine, arricchita, per la prima volta nella saga, da elementi comici riusciti. 

Mission: Impossible – Fallout (2018) di Christopher McQuarrie, con Tom Cruise, Henry Cavill e Rebecca Ferguson. Sempre più marcatamente blockbuster, la saga con questo film si arricchisce ancora di più di azione e scene mozzafiato. Eppure, si ha la sensazione che la spettacolarità delle sequenze, davvero incredibili, divori tutto il resto, soprattutto una narrazione debole e piatta che non regge quasi mai il confronto con la componente action.

Mission: Impossible III (2006) di J. J. Abrams, con Tom Cruise, Philip Seymour Hoffman e Ving Rhames. Direttamente dall’universo di Lost, J. J. Abrams lavora alla regia di questo film cercando un buon compromesso narrativo tra azione e contenuto. Non ci riesce. Il suo Mission Impossible ha davvero poca personalità, pecca di una leggerezza esagerata e si compone di diverse sequenze che si dimenticano molto velocemente. L’unico vero punto di forza del film è l’antagonista di turno, interpretato da un magnifico Philip Seymour Hoffman.