Donna e la partner uccidono bimbo e incolpano un altro bimbo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Aprile 2016 - 05:30 OLTRE 6 MESI FA
Donna e la partner uccidono bimbo e incolpano un altro bimbo

Donna e la partner uccidono bimbo e incolpano un altro bimbo

GLASGOW – Una donna omosessuale è accusata di aver assassinato insieme alla sua partner un bambino di due anni, e ha costretto un altro giovane ragazzo ad infilare la propria mano nella bocca del piccolo dopo che era morto, dicendogli: “Lo hai ucciso tu”. Il ragazzo ha detto alla polizia che dormiva nudo dentro a una gabbia fatta con un paracamino e delle sbarre, con le mani legate da fascette. Ha anche raccontato che a causa delle mani gonfie, una delle imputate lo chiamava “mani di budino”.

Il ragazzo, riporta il Daily Mail, ha descritto come veniva chiuso nudo in una gabbia, con le mani legate dietro la schiena e degli oggetti posti sopra di lui per assicurarsi che non si muovesse. La madre del bimbo, Rachel Fee, 31 anni, e la sua partner Nyome, 28 anni, sono sotto processo presso l’ Alta Corte di Livingston, Scozia, dove negano di aver ucciso il bambino.

L’ottavo giorno del processo, la giuria ha ascoltato il ragazzino, che aveva sette anni quando fu commesso il fatto, raccontare della “gabbia” nel salotto a un assistente sociale e a un poliziotto. Ha descritto di come veniva segregato nella costruzione di fortuna, legato con delle fascette. A volte “seduto, a volte sdraiato, legato”.

“Perché dovevi entrare nella gabbia?” gli è stato chiesto. “Non lo so” ha risposto. “Con cosa venivi legato?” chiede l’intervistatore. “Con delle fascette” ha risposto, adducendo che entrambe le mani e i piedi venivano legati.

“Per quanto tempo restavi in quella gabbia?”. “Tutta la notte” risponde lui, aggiungendo poi che una volta era accaduto anche di giorno. Il bambino descrive inoltre come le imputate gettassero delle giacche sopra alla gabbia quando guardavano dei DVD, affinché non potesse vedere.

Avevi dei vestiti addosso?” gli viene chiesto. “No, nessuno” risponde. Parlando della morte del bimbo (Liam), il bambino riferisce che Nyomi, la compagna della madre “mi disse che Liam era morto”. E continua: “Mi ha chiesto, vuoi vedere cosa hai fatto a Liam?”.

 

Riferendosi a Nyomi, il ragazzo ha proseguito:”Mi ha pulito la mano e mi ha fatto entrare nella stanza, poi mi ha preso la mano e me l’ha fatta infilare nella bocca di Liam”. Racconta che Liam era in pigiama e la sua bocca in quel momento era aperta, che Nyomi continuava a spingergli la mano dentro, ma che non gli aveva raccontato cosa fosse successo. “Lo hai ucciso tu” gli ha poi detto la donna.

Entrambe le donne sono accusate di aver aggredito Liam Fee ripetutamente, infliggendogli un trauma da corpo contundente alla testa e al corpo, tra il gennaio 2012 e marzo 2014.

Sono anche accusate di maltrattamento, trascuratezza e abbandono di Liam; comportamenti che lo ha portato ad inutili sofferenze o lesioni alla salute, lasciandolo in una stanza buia, senza stimoli fisici o mentali, somministrandogli del Calpol per farlo dormire.