Francia, gemelle nate da utero in affitto sono “clandestine” da 10 anni

Pubblicato il 18 Marzo 2010 - 17:54 OLTRE 6 MESI FA

Il caso di Isa e Lea, gemelle di 10 anni, riapre in Francia il dibattito sulla pratica dell’utero in affitto, vietata nel paese. Le due bambine sono nate nel 2000 negli Stati Uniti da una “mamma in affitto” e da allora i “genitori” delle bimbe, Sylvie e Dominique Mennesson, si battono perché la giustizia francese le iscriva allo stato civile, finora senza risultato.

Il caso ora è finito davanti alla Corte d’appello di Parigi, che ha riconosciuto per la prima volta l’esistenza di una “filiazione” delle due ragazzine con i “genitori”, che vivono a Maison Alfort, nella regione parigina, ma ha insistito a non volerle iscrivere allo stato civile francese. I coniugi Mennesson hanno deciso di ricorrere in Cassazione: «La nostra lotta è emblematica, ci sono delle leggi che vanno cambiate, ed è per questo che andremo avanti», ha commentato Dominique Mennesson uscendo dal palazzo di giustizia di Parigi. Il suo timore è che le figlie diventino «vere e proprio clandestine in Francia» e che lui e la moglie non possano «esercitare pienamente il loro diritto di genitori».

Isa e Lea sono nate grazie a Mary, una donna californiana che ha accettato di “affittare” il suo utero alla coppia, portando per nove mesi l’embrione ottenuto dall’unione dell’ovocita di un’amica dei due, fecondato con gli spermatozoi di Dominique Mennesson. Mary aveva ottenuto in cambio 12 mila  dollari (circa 8 mila e 500 euro). Gli atti di nascita delle due bimbe erano stati regolarmente redatti secondo la legislazione della California, dove la pratica dell’utero in affitto è legale, e dove i coniugi Mennesson sono stati subiti riconosciuti, quindi, come genitori delle bimbe.

Una volta rientrati in Francia, i due si sono però scontrati con la legislazione locale, dove invece vige ancora, dal 1994, la legge sulla bioetica. Come in altri Paesi europei, il codice penale francese sanziona con un anno di prigione e fino a 15 mila euro di multa l’accordo «tra una persona o una coppia desiderosa di avere un bambino e una donna che accetti di portare dentro di sé questo bambino in vista di consegnarlo». Ecco perché, secondo l’associazione Maia, impegnata nell’assistenza alle coppie sterili, ogni anno tra 300 e 400 famiglie francesi vanno all’estero, soprattutto in Canada e negli Usa, per cercare una mamma in affitto.