Francia raziona la benzina, rischio Euro 2016… a piedi!

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Maggio 2016 - 11:17 OLTRE 6 MESI FA
Francia raziona la benzina, rischio Euro 2016... a piedi!

Francia raziona la benzina, rischio Euro 2016… a piedi!

PARIGI – Non bastava l’incubo terrorismo. Ora per la Francia che si prepara ad ospitare i prossimi campionati europei di calcio scoppia anche la grana benzina. Benzina che potrebbe non bastare a rifornire cittadini, turisti e addetti ai lavori durante la rassegna. Tutto perché nel Paese sono in corso da giorni scioperi “a tempo indeterminato” contro la riforma del mercato del lavoro. Come racconta su Italia Oggi Giuseppe Corsentino la situazione è critica: si parla già di un migliaio di distributori senza carburante e di altrettanti che lo termineranno nel giro di 48 ore. Poi sarà di fatto paralisi. Tutto a poco più di due settimane dall’Europeo.

Racconta Corsentino:

(…)in una dozzina di dipartimenti (soprattutto nel Nord Ovest, nella Loira Atlantica, in Vandea, a Finistère, in Bretagna) i prefetti hanno già contingentato i rifornimenti: non più di 30 litri per gli automobilisti e non più di 150 litri per i camionisti e in altri dipartimenti, nel Calvados, nella Seine-Maritime, al Pas-de-Calais, sempre nel nord del paese, è vietato far scorta con i bidoni en appellant au civism et à la responsabilité de chacun, facendo appello alla responsabilità di tutti come ha ripetuto alla radio e alla tv il sottosegretario ai trasporti, Alain Vidalies.

Che cosa sta succedendo? Sta succedendo che per protestare contro la riforma del Code du travail, l’ormai famoso (famigerato per tutti i sindacati e una percentuale non secondaria dell’opinione pubblica) disegno di legge El Khomri (dal nome della ministra del lavoro), i lavoratori hanno bloccato quattro delle otto raffinerie francesi (a cominciare dalle tre più grandi che hanno una capacità di raffinazione di oltre 35milioni di tonnellate di greggio come quelle di Gonfreville-l’Orcher, di Port-Jérôme, di Donges, sull’Atlantico).

(…)

«On ne lâchera pas jusqu’au retrait de la loi El Khomri», andremo avanti fino al ritiro della legge El Khomri, gridano ai microfoni di tutte le emittenti tutti i sindacalisti (compresi gli aderenti alla più moderata Cftc, la Cisl francese), mentre i reparti antisommossa della polizia, gli agenti del Crs, il Corp républicaine de sécurité, provano a rimuovere le barricate senza provocare incidenti irreparabili che innescherebbero una spirale di violenze di cui non si sente il bisogno dopo settimane di scontri in molte città della Francia.

Perché, oltre alla legge El Khomri, è in ballo il contratto nazionale degli autisti delle autocisterne (un servizio fondamentale per l’approvvigionamento delle 12mila pompe di benzina distribuite in tutta la Francia): di ridurre la maggiorazione per le ore straordinarie dal 25 al 10% della paga, come prevede la nuova legge sul lavoro, naturalmente non se ne parla. Anzi, se il governo insiste, i camionisti sono pronti a bloccare le consegne durante gli Europei di calcio che cominciano l’11 giugno.

E, come se non bastasse, ecco venire a dar man forte i dipendenti dei due porti petroliferi più importanti, Le Havre e Saint-Nazaire. La Francia rischia davvero di restare a piedi come una quindicina d’anni fa, per lo sciopero di tutto il settore trasporti, ai tempi del governo Alain Juppé. Lo stesso che ora si candida alle presidenziali del 2017. La France éternelle, per dirla con Victor Hugo.

Intanto Total ha attivato per oggi (24 maggio, ndr)  un servizio straordinario per le consegne di gas mettendo su strada 800 autocisterne. Ognuna trasporta 35.000 litri e farà due-tre consegne. Lo ha detto un portavoce della compagnia a Bloomberg, spiegando che le raffinerie di Feyzin, in Normandia, hanno bloccato la produzione; mentre a Donges questa settimana verranno chiusi alcuni impianti e a Grandpuits è previsto un blocco totale dell’attività. La raffineria di La Mede, invece, sta lavorando a un ritmo ridotto.

Le foto degli scontri in Francia