Grecia. Scafisti fuoco su Guardia Costiera. Ucciso ragazzo

Grecia. Scafisti fuoco su Guardia Costiera. Ucciso ragazzo
Motovedetta della Guardia Costiera della Grecoa e nel riquadro l’arrivo di un barcone di clandestini

ROMA – Scontro a fuoco nel mare Egeo fra scafisti e Guardia Costiera della Grecia nelle acque della isola di Symi, nel sud est, verso la Turchia, nella ex colonia italiana del Dodecaneso. Un ragazzo di 17 anni che cercava di entrare in territorio europeo è rimasto ucciso, un ufficiale greco e uno scafista sono stati feriti. La motovedetta della Guardia Cstiera è stata speronata dagli scafisti.

I trafficanti di uomini, gli scafisti, si fanno sempre più aggressivi. La bella stagione sta per finire, il meteo non promette niente di buono sul mare in autunno e dopo una estate d’oro  le traversate del Mediterraneo si faranno più dure. Bisogna fare presto, non perdersi in dettagli. Bisogna far partire quelle migliaia di disgraziati che sognano in Europa un futuro migliore, se poi non arrivano o non arrivano vivi poco male, il denaro del passaggio lo hanno già anticipato.

Un indizio della escalation della violenza viene dalla Grecia, dove si ripetono le scene che conosciamo in Italia ma dove le Forze dell’Ordine non sono vincolate come da noi dal buonismo ipocrita dei politici e dall’ombra della Chiesa.

L’episodio è riportato dal sito Greek reporter.com in lingua inglese, che a sua volta si basa sulla agenzia di stampa Ana-Mpa, secondo la quale

“le autorità greche hanno sospettato che la barca in avvicinamento verso la loro costa portasse  bordo immigrandi clandestini e senza documenti. Gli scafisti erano armati e hanno aperto il fuoco contro la nave militare greca e in greci hanno risposto al fuoco.

Nello scontro il ragazzo di 17 anni sarebbe stato ferito a morte, almeno stando a una versione raccolta localmente. Secondo altri il ragazzo  morto per asfissia nella stiva della imbarcazione dei contrabbandieri di uomini.

Il sindaco di Symi, Lefteris Papakalodoukas, ha detto che la situazione è fuori controllo. A Symi sono già ospitati 500 profughi.

 

 

 

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