Lione, donna grida Allah Akbar minaccia di farsi esplodere alla stazione Part-Dieu

di redazione Blitz
Pubblicato il 22 Ottobre 2020 - 16:33 OLTRE 6 MESI FA
Lione, donna grida Allah Akbar minaccia di farsi esplodere alla stazione Part-Dieu

Lione, donna grida Allah Akbar minaccia di farsi esplodere alla stazione Part-Dieu (Foto Archivio Ansa)

A Lione, alla stazione ferroviaria Part-Dieu, una donna ha minacciato di farsi esplodere gridando Allah Akbar

Torna l’allerta terrorismo in Francia dopo la decapitazione del professor Samuel Paty: a Lione le forze dell’ordine hanno evacuato la stazione ferroviaria Part-Dieu dopo che una donna con indosso un burqa ha minacciato di farsi esplodere, mostrando un involucro sospetto. La donna avrebbe gridato Allah Akbar. 

Le teste di cuoio antiterrorismo del Raid sono arrivate sul posto con gli artificieri. Il traffico ferroviario è stato totalmente interrotto e nessun treno ferma più a Lione.

La donna è stata fermata dai reparti antiterrorismo. Le teste di cuoio non hanno trovato alcun esplosivo. 

In Francia massima allerta attentati

Nel clima di tensione dopo la decapitazione dell’insegnante che aveva mostrato in classe le caricature di Maometto, “già da alcuni giorni in Francia c’è massima allerta per eventuali attentati”. Lo riferiscono all’ANSA fonti della sicurezza a Parigi.

In particolare, si teme possano essere nel mirino di terroristi “gli aeroporti e le istituzioni francesi”.

Se attacchi con dei “commando stile militare” come nel 2015 sembrano difficili da riproporre oggi, la Francia teme un’escalation dopo il pugno di ferro del governo contro gli ambienti degli islamisti, le moschee e le associazioni sospette di favorire gli integralisti.

L’omicidio di Paty

Il padre di una alunna di Samuel Paty, Brahim Chnina, e l’attivista islamista Abdelhakim Sefrioui devono rispondere di “complicità nell’omicidio terroristico” dell’insegnante. 

Anche due amici dell’aggressore, Naim B. e Azim E., devono rispondere della stessa accusa. Un terzo parente, Yussu C., è perseguito per “associazione a delinquere terroristica al fine di commettere crimini contro le persone”. Sono tutti ora in carcere, fatta eccezione per Brahim Chnina. (Fonte: Ansa)