LORCA (SPAGNA) – Ventimila persone hanno passatto la notte all’addiaccio a Lorca, in Spagna, dopo il terremoto che ha provocato otto morti e 120 feriti, tre dei quali in condizioni molto gravi. In un primo momento si era parlato di dieci morti. Secondo la portavoce della Croce Rossa spagnola, Carla Vera, gli sfollati sono circa 15mila, su una popolazione locale di 90mila abitanti. Evacuati anche gli ospedali cittadini con 350 ambulanze che hanno portato via 450 pazienti. Il ministero dell’Interno ha inviato 225 squadre d’emergenza, alcune con i cani addestrati per le ricerche tra le macerie.
La campagna elettorale per le elezioni amministrative del 22 giugno è stata temporaneamente sospesa mentre il premier, Josè Louis Zapatero, ha mobilitato polizia, Guardia civile ed esercito. Dopo la scossa di magnitudo 5,1 (la più alta dal lontano 1956), nella notte si sono state registrate decine di scosse di assestamento. La Croce Rossa ha allestito 800 letti in un hangar ma in molti hanno preferito dormire all’aperto per il timore di un nuovo terremoto. L’organizzazione ha anche fatto sapere di aver allestito tre ospedali da campo e di aver fatto arrivare in citta’ 24 ambulanze.
Il centro di Lorca appare come colpito da un bombardamento: facciate di edifici crollati, muri crepati, strade piene di calcinacci, automobili sommerse da macerie di ogni tipo. Secondo Sofia Gonzalez, tecnico della protezione civile della locale amministrazione, il sisma ha sprigionato un’energia pari a due milioni di chili di esplosivo. Il sindaco di Lorca, Francisco Jadar, ha lanciato un appello ai gestori dei supermercati affinché distribuiscano ai cittadini generi di prima necessità. Il primo cittadino ha anche annunciato che una squadra di tecnici è già al lavoro per valutare i danni prodotti dal terremoto.
(Foto AP/LaPresse)