PARIGI – Scontri a Parigi durante la manifestazione contro la legge El Khomri per la riforma del lavoro. Vere e proprie scene di guerriglia sono scoppiate davanti a Montparnasse, dove giovani hanno lanciato pietre contro la polizia, che ha risposto con lacrimogeni. Il ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve, ha annunciato davanti al Parlamento che solo oggi sono state fermate “49 persone, in possesso di armi improprie, acidi, proiettili” e ha annunciato “massima fermezza” con i violenti.
Tensioni, lacrimogeni, lanci di pietre e bottiglie anche a Nantes, con il traffico ferroviario bloccato in Bretagna: lo scenario ormai consueto delle manifestazioni degli ultimi due mesi in Francia si ripropone il 17 maggio per la prima di un’altra serie di cortei contro la riforma del lavoro.
Un fotoreporter a Nantes è stato ferito dal lancio di una bottiglia. Dopo l’approvazione forzata, grazie alla fiducia, della legge El Khomri, sette sindacati hanno convocato manifestazioni per oggi. I primi scontri sono stati segnalati a Nantes, nell’ovest, dove un fotografo del quotidiano Ouest France è stato ferito dal lancio di una bottiglia sulla testa. In Bretagna i dimostranti hanno interrotto il traffico ferroviario diretto a Parigi.
“Quando non si viene ascoltati bisogna provare a farsi sentire”, è stato il motto lanciato da Philippe Martinez, numero 1 della Cgt, il sindacato più duro.
Tensione a Parigi, a Montparnasse, dove sfila il corteo, fra studenti con il passamontagna e poliziotti con il casco che si scrutano a distanza. Cortei a Marsiglia, dove molti cassonetti sono stati incendiati e la polizia ha disperso i manifestanti con i lacrimogeni, Montpellier, Tolosa e Rennes. Il ministero dell’Interno, grazie al regime di sicurezza reso più rigido dallo stato di emergenza, ha provveduto a inviare provvedimenti di divieto di manifestare a decine di giovani in varie città.
Da Rennes, in Bretagna, una delle città dove ci sono stati scontri a margine delle proteste contro la legge sul lavoro, il Premier francese Manuel Valls invita alla “responsabilità”, e promette “una risposta chiara” delle autorità contro i manifestanti violenti.
“Avete visto cosa può essere la violenza, qui a Rennes, e non è stata la prima volta – ha spiegato – Di fronte a degli individui incappucciati, con i caschi, dei vili, ai quali non sempre si può dare un nome o un’appartenenza politica, ogni parola, ogni atto deve trovare una risposta chiara, netta, della Repubblica, dell’azione della polizia, e della giustizia”.
Il Premier ha inoltre promesso l’invio di 88 poliziotti supplementari a Rennes “nelle prossime settimane”, per sostenere le forze dell’ordine locali in caso di nuovi scontri, e garantito “indennizzi” ai commercianti i cui negozi sono stati danneggiati dai tafferugli.