Rapimento Abu Omar, Pollari: “Non posso difendermi, decada il segreto di Stato”

Pubblicato il 22 Ottobre 2010 - 11:16 OLTRE 6 MESI FA

L’ex direttore del Sismi Nicolò Pollari, imputato nel processo d’appello a Milano sulla vicenda del sequestro di Abu Omar, ha chiesto ai giudici che interpellino la presidenza del Consiglio dei ministri sulla conferma o meno del segreto di Stato, perché ”ho diritto di difendermi e le accuse a mio carico sono infondate”.

Pollari, per il quale il primo grado e’ stata pronunciata sentenza di non doversi procedere per l’esistenza del segreto di stato, ha spiegato nelle dichiarazioni spontanee davanti ai giudici della terza corte d’appello che ci sono ”88 documenti che dimostrano la mia estraneita”’ alle accuse. Sul punto, pero’, i governi ”con diverse maggioranze parlamentari”, ossia quello Prodi e quello Berlusconi, hanno apposto il segreto di stato. ”Cosa puo’ fare un cittadino, un pubblico funzionario, un militare di fronte a cio’?”, ha detto Pollari, precisando che ”io finisco per subire il segreto e non me ne giovo”.

E’ proprio la posizione del segreto di Stato, infatti, secondo Pollari, a non dargli la possibilita’ di dimostrarsi ”assolutamente estraneo alle accuse”. Gli ordini di non violare il segreto di stato, ha aggiunto Pollari, ”sono stati sistematicamente confermati” dai governi, riguardo alla sua posizione nella vicenda del sequestro Abu Omar. Al termine delle dichiarazioni spontanee, dopo che Pollari ha ribadito ”l’opposizione del segreto di stato su ogni precisa circostanza”, e’ intervenuto il legale dell’ex funzionario del Sismi, l’avvocato Nicola Madia, che ha chiesto ai giudici con un’istanza di interpellare la presidenza del Consiglio dei ministri affinche’ confermi o meno il segreto di stato.

Per i giudici della Corte d’Appello di Milano, comunque, i verbali degli interrogatori degli agenti del Sismi ”tenendo conto degli omissis gia’ apposti” per la presenza del segreto di stato ”non espongono circostanze di fatto rilevanti ai fini della decisione”. Quindi i giudici hanno deciso che gli atti con le dichiarazioni dei funzionari dei servizi devono essere restituiti al Procuratore generale.

Nella scorsa udienza del 18 ottobre, i giudici avevano deciso di fare ‘entrare’ nel processo i verbali, ma oggi rispondendo con un’ordinanza ad alcune eccezioni presentate dalle difese degli ex funzionari del Sismi hanno deciso che gli interrogatori, coperti in parte da omissis, non sono rilevanti per il processo e li hanno restituiti all’accusa.