Amanda ha ucciso Meredith: un giurato racconta

Il quotidiano Il Messaggero di Roma ha riportato, nella sua edizione on line, il racconto, anonimo, di un giurato, non si sa se uomo o donna.

Si è trattato di una “decisione molto sofferta” che partiva però da un presupposto: che l’ergastolo fosse “una pena troppo dura per due ragazzi di vent’anni”.

Cosa è avvenuto in camera di consiglio? “È stata una lunga giornata per arrivare ad una decisione molto sofferta abbiamo valutato le prove che c’erano e quelle che non c’erano. E l’ergastolo era sicuramente una pena troppo dura per due ragazzi di vent’anni”.

Tanto valeva “dargli la pena di morte e non pensarci più”. Su come la Corte abbia votato il giurato non si esprime ma fa intendere che alla fine i sei giudici popolari, il presidente Giancarlo Massei e il giudice Beatrice Cristiani abbiano trovato un’intesa.

“Ognuno ha espresso la propria opinione. Chi in un verso chi in un altro e poi ci siamo indirizzati verso la sentenza che poi è stata emessa”.

La Procura della Repubblica di Perugia ha già comunicato che non farà appello: “È una decisione che intendiamo rispettare. Riconosce infatti la colpevolezza degli imputati per tutti i reati che gli sono stati contestati”, ha detto  il pubblico ministro Manuela Comodi.

Il Pm Comodi ha sottolineato che ai due imputati è stata riconosciuta l’aggravante della violenza sessuale  “seppure materialmente commessa da Rudy Guede” [condannato a trent’anni di reclusione con il rito abbreviato]. Il pubblico ministero ha quindi parlato di “una sentenza che già dal dispositivo dimostra equilibrio”.

Riferendosi all’aspetto umano della vicenda il Pm Comodi ha sottolineato che “vedere due ragazzi condannati a una pena così lunga lascia l’amaro in bocca ma il pensiero va anche alla vittima, uccisa in modo atroce”.

Ma c’è anche chi la vee in un altro modo e parla di una sentenza che “rende giustizia alla memoria di Meredith Kercher”, come dice l’avvocato Francesco Maresca che ha rappresentato la famiglia della vittima insieme a Serena Perna.

La Corte d’assise ha inoltre condannato Sollecito e la Knox a risarcire i familiari di Meredith Kercher. La cifra verrà stabilità in sede civile ma i giudici hanno assegnato una provvisionale immediatamente esecutiva di un milione di euro ai genitori di Mez e di 800 mila euro ai fratelli.

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