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Omicidio Luzzara, Antonella Barbieri: “Sentivo le voci. Non ce la facevo più”

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Antonella Barbieri (foto Ansa)

ROMA – “Ho fatto del male, voglio morire” ripete ora Antonella Barbieri, 39 anni, l’ex modella che ha soffocato con un cuscino la figlia Kim di 2 anni e ucciso con una coltellata l’altro figlio Lorenzo di 5. La donna ora è  arrestata e ricoverata e rifiuta le cure dopo il tentato suicidio.

“La paziente è vigile e cosciente. Le sue condizioni, al momento, sono stabili. Sono state attivate le consulenze specialistiche del caso” dice la direzione dell’Ausl. È in prognosi riservata, ma non in pericolo di vita.

Antonella è nata a Carpi e, dopo aver terminato le scuole, ha tentato l’avventura nel mondo della moda. Alcune sfilate, qualche book fotografico. Si era poi trasferita a Viadana (Mn), dove prima ha gestito un negozio di telefonia e in seguito un centro di estetica specializzato nella ricostruzione delle unghie.

“Sento le voci”. Antonella era stata ricoverata in una clinica psichiatrica in provincia di Mantova per un mese. Un trattamento sanitario obbligatorio, a causa delle patologie psichiatriche che le erano state diagnosticate.

Andrea Bertini, il marito, è molto conosciuto a Viadana per aver giocato nella squadra locale di rugby, che milita in Serie A.

Nella notte fra giovedì e ieri, dopo il suo arresto, la donna è stata interrogata dal sostituto procuratore Maria Rita Pantani, che coordina le indagini sul fronte reggiano, alla presenza del difensore dell’indagata, l’avvocato Federica Ghesini.

Ha raccontato di quella maledetta mattina. Della colazione fatta come ogni giorno alle 7,30 assieme ai due bambini, mentre il marito – Andrea Benatti, 38anni, ex star del rugby Viadana – era già uscito per andare al lavoro nell’officina di famiglia. Ha visto i bimbi giocare, lei. Poi, “intorno alle 10, non ce la facevo più e ho deciso di fare quello che ho fatto”.

Ha fatto cenno a “problemi familiari, esistenziali”, a “problemi con il marito”. Poi il buio. “Non riesco a respirare”.

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