Arezzo: guasto alla diga di Montedoglio sul Tevere, sfollate centinaia di persone

Allarme rientrato, ma massima allerta, dopo il guasto di mercoledì intorno alle 21,30 alla diga di Montedoglio, in provincia di Arezzo. Per precauzione nella notte sono state fatte evacuare circa 200 persone che vivono in prossimità del Tevere tra Toscana e Umbria, nelle località di Santa Fiora, Gricignano, Il Trebbio e Vannocchia. Ma la situazione è in lento miglioramento. Secondo il vicesindaco di San Sepolcro, Simone Mercati, “l’allarme sta rientrando e nelle prossime ore gli sfollati potrebbero già tornare nelle loro abitazioni”.

L’allontanamento dalle case è stato deciso a causa dell’innalzamento del livello del Tevere, dove si stava riversando l’acqua fuoriuscita dalla frattura avvenuta alla diga. Secondo l’amministrazione di San Sepolcro tutti i ponti lungo il Tevere dalla località aretina a Città di Castello, in Umbria, sono chiusi per precauzione.

Ma per la protezione civile toscana la piena del Tevere ha già superato anche Città di Castello, senza provocare particolari danni se non esondazioni sparse non importanti. “L’acqua continua a calare dalla diga e anche il livello del Tevere si sta abbassando. L’allarme sta rientrando”, dice il vicesindaco Mercati aggiungendo che “solo a partire dal pomeriggio e nei prossimi giorni sarà possibile cominciare a verificare i danni subiti dalla diga e capire se le strutture dei ponti lungo il Tevere sono state danneggiate”.

“La situazione ora è tranquillizzante: dalla frattura di circa 30 metri dello sfioratore della diga, escono circa 250 metri cubi di acqua al secondo che l’alveo del fiume Tevere riesce a far scorrere senza difficoltà”, afferma l’ingegner Stefano Cola responsabile della diga di Montedoglio. Al momento della frattura l’invaso sversava anche fino a 600 metri cubi.

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