Arrestato per tentato omicidio della ex, ordina dal carcere di ucciderla

Arrestato per tentato omicidio della ex, ordina dal carcere di ucciderla
Arrestato per tentato omicidio della ex, ordina dal carcere di ucciderla

FERRARA – In carcere per aver tentato di uccidere la ex compagna, dalla sua cella prova ad organizzare nuovamente l’omicidio, incaricando qualcuno di finire quel che aveva iniziato. E’ l’accusa che pende nei confronti di Mauro Fabbri, 55 anni, di Bondeno (Ferrara).

Ad accorgersi che qualcosa non andava alcuni mesi fa è stata proprio la sua ex compagna, Lucia Panigalli, 59 anni, che un giorno ha iniziato a notare un’auto dei carabinieri appostata sotto casa sua per controllarla. Ha iniziato a fare domande, e la verità è venuta fuori, anche se solo in piccola parte, dal momento che le indagini sono ancora in corso, come spiega Daniele Predieri su La Nuova Ferrara.

Laura da sei anni, dal 16 marzo del 2010, vive nella paura, dopo essersi salvata dalla violenza del suo ex che voleva ucciderla, e che l’ha minacciata, dicendole che è, riferisce La Nuova Ferrara, “un cadavere che cammina” e che lui “sarebbe tornato sotto casa per finire il lavoro che aveva lasciato incompiuto quella notte”.

Lo scorso febbraio Lucia ha visto i carabinieri sotto casa e ha capito che quelle parole non erano senza senso. Secondo l’accusa, infatti, Fabbri, dal carcere di Ferrara dove sta scontando la pena per tentato omicidio, avrebbe ordinato di ucciderla.

A dirlo agli investigatori è stato un compagno di carcere dell’uomo, che ne sarebbe venuto a conoscenza durante l’ora d’aria in carcere. Così adesso Fabbri, già in carcere, dovrà rispondere anche dell’accusa di tentato omicidio aggravato anche dalla recidiva e dal fatto di aver commesso il reato durante l’esecuzione pena.

Racconta Predieri su La Nuova Ferrara:

 

Quello che si sa oggi è che l’allarme scatta sul finire del 2015: un detenuto del carcere di Ferrara parlando coi magistrati “confessa” o meglio informa che durante l’ora d’aria, parlando con Mauro Fabbri, lui gli riferì che «se avesse potuto avrebbe fatto uccidere la sua ex donna». E che era sua intenzione commissionare l’omicidio e far tanto di più, «dando strumenti logistici ed economici e informazioni necessarie a organizzare e pianificare l’azione (l’omicidio, ndr) e l’occultamento anche del corpo», a lavoro finito. Questo recita il capo d’accusa.

Fabbri, interrogato nei mesi scorsi, si è limitato a dire di “non sapere nulla” e a sostenere di non vedere né sentire Lucia da anni.

 

 

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