Baby squillo: “500 € al giorno, ma andare con i grandi non è un bel gioco”
Pubblicato il 15 Novembre 2013 - 08:57 OLTRE 6 MESI FA
ROMA – “Certo, prendiamo 500 euro al giorno. Ma andare con i grandi non è un bel gioco“. Azzurra, la baby squillo dei Parioli, lo ammette in questura. Dopo aver “giocato a fare la grande” e tenuto testa agli inquirenti, ammette che anche se “è stata tutta una nostra idea”, sua e dell’amica Aurora, “no certamente non è normale andare con gli uomini grandi”.
Il 28 ottobre alle 12,20 il procuratore aggiunto Maria Monteleone parla con Azzurra, proprio mentre tre uomini e la mamma di Aurora, amica e baby squillo anche lei, vengono arrestati. Fiorella Sarzanini sul Corriere della Sera riporta il colloquio tra la ragazza e la pm, colloquio a cui la ragazza sembra essere stata istruita:
“Ragazza: Non è sfruttamento alla prostituzione perché lui non mi ha costretto.
Pm: Ma tu ti sei informata vedo
Ragazza: Non vedo qual è il problema… a parte che io sono minorenne, ma se fossi stata maggiorenne, come lo fanno molte persone, nessuno mi avrebbe detto niente.
Pm: E quindi?
Ragazza: Secondo me non è reato perché lui non mi ha costretto a prostituirmi, cioè è stata una mia cosa, io non sono qui come vittima. Perché non è che sono la sua vittima”.
Dai 100 fino ai 500 euro al giorno, questo il guadagno delle ragazze, riporta la Sarzanini:
“Pm: Scusami, una cosa. Volevo capire, ma quanti soldi, adesso facciamo un calcolo anche approssimativo, in una giornata quanto guadagnavate?
Ragazza: Dipende, dai cento fino ai 400 o 500.
Pm: Ogni giorno insomma. Quindi in una settimana sono tante?
Ragazza: Sì. Ma dipende dai giorni, da come andava… “
Ed era proprio Azzurra a gestire i contatti, lei che aveva i numeri di telefono e che incontrava i clienti anche fuori Roma, da Ponza alla Costa Azzurra, scrive la Sarzanini:
“Ragazza: Avevo messo su Google: come guadagnare soldi. È venuto fuori questo coso e ho mandato una mail che poi era Nunzio (Pizzacalla, uno degli sfruttatori arrestati ndr). I clienti li incontravamo a casa o anche in albergo.
I magistrati le contestano di aver indotto l’amica a prostituirsi. Lei nega.
Ragazza: Io avevo i contatti telefonici. Perché io avevo i numeri perché avevo iniziato prima della mia amica, non perché la gestivo io.
Pm: Dopo che tu ti eri messa con Pizzacalla?
Ragazza: Sì, ma dopo che io mi sono staccata da lui ho fatto … abbiamo deciso di fare … lei mi ha fatto “mettici anche a me e facciamolo insieme”. Io ho detto “okay, d’accordo”. Lo abbiamo fatto, Abbiamo fatto questa e-mail e abbiamo trovato il primo cliente che è venuto a prenderci a piazza Fiume … Non è che gli ho fatto vedere come si fa,assolutamente no. Io ho detto “facciamo e dividiamo, a questo punto cioè dividiamoci i compiti”. E poi è lei che lì ha avuto il rapporto completo sessuale con lui, non io quel giorno.
Pm: Cosa volevi dire con “dividiamoci i compiti”?
Ragazza: Che lei doveva averci il rapporto sessuale completo,
Pm: Gli hai spiegato come si faceva: No, perché non era una santa prima di me penso che un rapporto sessuale completo lo sapeva fare anche senza il mio aiuto”.