BERGAMO – Venerdì notte il tentato furto a Sovere, vicino al lago d’Iseo. In manette finiscono tre rumeni. Ma l’indomani mattina il giudice di Bergamo Donatella Nava fa saltare il processo, per problemi di orario e rinvia gli atti al sostituto procuratore Gianluigi Dettori. Peccato che di mezzo ci sia la domenica, si slitta così a lunedì mattina. Ma alle 8 il pm è costretto a liberare i presunti ladri perché sono scaduti i termini per la custodia cautelare.
La notizia è riportata da Maddalena Berbenni sul Corriere della Sera. Nei confronti del giudice sarebbe partita una segnalazione alla Procura generale per la mancata udienza di sabato 9 luglio. Cosa è accaduto? Sono le 12.15 di sabato mattina quando il giudice Donatella Nava lascia l’aula del tribunale appellandosi a un provvedimento organizzativo sugli orari dei processi. Peccato che in teoria quel provvedimento sia valido solo dal lunedì al venerdì. Fatto sta che il giudice rinvia il processo e passa la palla al sostituto procuratore.
I tre, moglie, marito e complice, erano stati arrestati la notte precedente. Lei, 30 anni professione entreneuse in un night club della Val Seriana, seduce un operaio di 51 anni, la vittima del tentato furto. Mentre lei lo intrattiene, gli altri due, marito e complice vanno a svaligiargli la casa. Nel piano però si inserisce un vicino di casa che avvista i due malviventi mentre tentano di infilarsi in casa e chiama i carabinieri. Per i tre scatta l’arresto: dopo una notte in caserma per i dovuti accertamenti, la corsa al tribunale per la convalida del fermo. È sabato mattina, bisogna arrivare prima di pranzo perché poi il Tribunale chiude. Ma alle 12.45 è già troppo tardi.
Morale della favola, si arriva a lunedì mattina. Il pm è stato costretto a liberare i tre arrestati poco prima delle 8 per sopraggiunti termini: uno dei, fra l’altro, non ha fissa dimora in Italia.