Bimba non respira: salva con ossigenazione extracorporea

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Marzo 2016 - 13:24 OLTRE 6 MESI FA
Bimba non respira: salva con ossigenazione extracorporea

Bimba non respira: salva con ossigenazione extracorporea

MASSA CARRARA – Una bimba di 3 anni aveva smesso di respirare per una broncopolmonite fulminante e solo un intervento miracoloso l’ha salvata. I medici dell’équipe dell’Opa di Massa hanno portato la piccola a Siena dove è stata rianimata con la tecnica dell’ossigenazione extracorporea. A eseguire l’operazione i medici guidati dal dottor Vitali Pak, che ha attaccato la bimba ad un ventilatore artificiale con un intervento invasivo ma che le ha salvato la vita.

Melania Carnevali su Il Tirreno scrive che la bambina stava morendo per una broncopolmonite fulminante e i medici non riuscivano a farla respirare e a salvarla sono stati i medici di Siena con la Ecmo, la pratica della respirazione extracorporea:

“L’operazione si chiama Ecmo (extracorporeal membrane oxygenation, in italiano ossigenazione extracorporea a membrana) ed è una tecnica di circolazione extracorporea utilizzata in ambito di rianimazione per trattare pazienti con insufficienza cardiaca o respiratoria acuta e refrattaria al trattamento farmacologico. In parole povere si attaccano polmoni meccanici esterni che sostituiscono quelli interni, in attesa di farli funzionare. Una tecnica pensata inizialmente solo per trattare neonati e bambini con insufficienza polmonare e solo in seguito utilizzata anche sui pazienti adulti con insufficienza cardiaca. Ma è un’operazione delicatissima, che, su bimbo, solo un cardiochirurgo pediatrico può fare. «Il personale medico di Siena – racconta Pak – ha inizialmente pensato di chiamare cardiochirurgia adulti, ma non potevano intervenire. Così hanno chiamato noi. E siamo arrivati giusto in tempo».

La piccola, di appena 12 chilogrammi, era attaccata a un ventilatore artificiale quando è arrivata la squadra medica dell’Opa, composta da due chirurghi (Pak e Luigi Arcieri), l’anestesista (Alexander Morosan) e il perfusionista (Michele Guarino). «Aveva pco2 oltre i cento – ricostruisce Bruno Murzi, primario della cardiochirurgia pedriatrica di Montepepe – quando quella normale è intorno ai 35. La saturazione era bassissima. Hanno chiesto aiuto a noi, perché sapevano che facciamo questo tipo di intervento». «Un intervento invasivo – spiega Pak – le abbiamo dovuto fare una grossa incisione alla gola per poterla attaccare alla macchina». La bimba è stata quindi operata d’urgenza nell’ospedale di Siena, poi è stata trasportata all’ospedale di Montepepe nella terapia intensiva pediatrica (dove il responsabile èRiccardo Moschetti). È stata sotto osservazione per una settimana, attaccata alla macchina. Poi ha iniziato a respirare. Da sola. Era salva. La piccola è tornata a Siena. E fa la stessa vita di prima. La porta era quella giusta”.