Bologna: tentò il suicidio con l'acido, indagati i genitori della pachistana

Pubblicato il 16 Febbraio 2012 - 14:20 OLTRE 6 MESI FA

BOLOGNA – I genitori della ragazza di 16 anni pachistana che tento' nel giugno scorso il suicidio bevendo acido muriatico, contro l'intenzione della famiglia di farle sposare un connazionale in un matrimonio combinato, sono stati iscritti sul registro degli indagati dalla procura di Bologna. L'accusa per entrambi e' maltrattamenti in famiglia e violenza privata.

La ragazza, che ora sta bene e vive sempre lontana dai genitori in una struttura protetta, ha confermato in un incidente probatorio il 17 gennaio scorso le percosse e i maltrattamenti subiti da lei, ma anche dalla madre e dai fratelli, raccontando di un 'padre-padrone' e del clima di oppressione in cui costringeva tutta la famiglia. Per questo la madre ha nel procedimento una particolare veste: e' infatti indagata per i maltrattamenti subiti dalla figlia, ma e' a sua volta considerata dal pm Alessandra Serra vittima delle numerose percosse subite.

A fine giugno la sedicenne fu 'scoperta' dal fratello mentre telefonava a un giovane connazionale. Da qui una lite, con la ragazza che si chiuse in bagno e ingeri' l'acido. Dopo dieci giorni in Rianimazione, superata la fase iperacuta e fatta la tracheotomia, era stata trasferita in Pediatria, poi in una struttura protetta su disposizione del tribunale dei minori.

Nessuno dei fratelli pero' e' indagato – proprio per il clima che albergava in famiglia – e addirittura l'unico maggiorenne nel frattempo ha abbandonato la casa paterna. Nei mesi scorsi i giudici del tribunale dei minori avevano deciso anche di aprire un'istruttoria sul fratellino piu' giovane della ragazza, per accertarsi di eventuali situazioni di disagio.