Bozzoli, sindacati: “Azienda sequestrata, lavoro a rischio”

di redazione Blitz
Pubblicato il 26 Dicembre 2015 - 17:36 OLTRE 6 MESI FA
Bozzoli, sindacati: "Azienda sequestrata, lavoro a rischio"

La fonderia Bozzoli di Marcheno (Brescia)

BRESCIA – Il caso dell’omicidio di Mario Bozzoli e della sua azienda di Marchino (Brescia) preoccupa i sindacati: “L’azienda rischia il fallimento e per i lavoratori queste sono feste di assoluta incertezza”, denunciano i rappresentanti sindacali, che sottolineano come la fonderia resta sotto sequestro e nessuno sappia se e quando l’attività potrà riprendere.  “Il rischio è quello di trovarci un’azienda se non fallita, ma in liquidazione” ha detto Stefano Olivari della Fim Cisl. “La proprietà ha pagato le tredicesime, ma non può dare certezze per il futuro. La produzione è ferma da più di due mesi”, ha sottolineato Olivari, che ha chiesto un incontro al Procuratore capo di Brescia, Tommaso Buonanno.

Dopo due mesi di indagini solo pochi giorni fa è arrivata l’iscrizione nel registro degli indagati di quattro persone: due operai dell’azienda, Oscar Maggi e Aboagye Akwasi, e due nipoti di Mario Bozzoli, Giacomo ed Alex.

I quattro sono indagati a piede libero con l’accusa di concorso in omicidio volontario e distruzione di cadavere. Cambia dunque il titolo di reato in un fascicolo aperto inizialmente dalla Procura bresciana per sequestro di persona.

I quattro indagati sono le persone presenti in fonderia la sera della scomparsa di Bozzoli, l’8 ottobre scorso. Se Giuseppe Ghirardini, l’addetto ai forni scomparso sei giorni dopo il suo datore di lavoro e poi trovato morto, oggi fosse vivo, risulterebbe indagato anche lui.

Contro i fratelli Alex e Giacomo Bozzoli e gli operai Maggi e Abu ci sono sospetti, ma non prove. Per questo dopo ore in caserma a Brescia sono potuti tornare a casa, scortati dai loro legali e rigorosamente in silenzio. Mancano infatti gravi indizi di colpevolezza tali da far scattare una misura di custodia cautelare. Manca anche la prova che possa far dire con certezza che Mario Bozzoli sia finito nel forno della sua azienda come gli inquirenti continuano a pensare.

I quattro indagati entro martedì saranno nuovamente interrogati, ma nel frattempo la Procura ha disposto nuovi accertamenti irripetibili per operazioni di comparazione. Gli indagati sono anche stati sottoposti a perquisizioni domiciliari, che non avrebbero però portato ad elementi di particolare interesse.

Contro i fratelli Alex e Giacomo Bozzoli si erano già concentrati i sospetti della moglie di Mario Bozzoli che, denunciando ai carabinieri la scomparsa del marito, aveva fatto mettere nero su bianco un vero e proprio atto d’accusa nei confronti dei nipoti e del fratello dello scomparso.