Bruno Scarciglia: “Misseri disse: ‘Sarah non viene mai in garage'”

Pubblicato il 6 Marzo 2012 - 17:41| Aggiornato il 3 Aprile 2012 OLTRE 6 MESI FA

TARANTO, 6 MAR – Sarah Scazzi era molto timida, tanto che non scendeva mai nel garage di casa Misseri e, quando era pronto da mangiare, chiamava lo zio Michele rimanendo nell’abitazione della cugina. A dirlo sarebbe stato proprio Michele Misseri, parlando con un vicino dopo che la quindicenne di Avetrana era scomparsa. A riferirlo in aula, al processo per l’omicidio di Sarah, e’ stato lo stesso vicino dell’agricoltore, Bruno Scarciglia, che gia’ aveva verbalizzato questi particolari nel corso dell’inchiesta quando era stato sentito dagli uomini della squadra di polizia giudiziaria.

Scarciglia ha confermato sommariamente il contenuto di alcuni dialoghi avuti con Michele Misseri dopo che si erano perse le tracce di Sarah. Ad esempio, che Michele gli diceva che Sarah non sarebbe stata mai capace di allontanarsi da casa da sola. Scarciglia, sollecitato da una domanda del pubblico ministero Mariano Buccoliero, ha detto di non aver mai sentito vociferare di presunte molestie sessuali compiute da Michele Misseri nei confronti di ragazze o donne. Stessa cosa aveva detto in precedenza, sempre in aula, un altro testimone, Battista Serrano parente di Cosima, la moglie di Michele Misseri che insieme alla figlia Sabrina e’ accusata dell’uccisione di Sarah. Quello delle presunte molestie sessuali di Michele Misseri nei confronti di Sarah e’ uno degli argomenti sui quali la difesa dei principali imputati – Sabrina e Cosima – punta a sostegno della confessione di Michele Misseri, che invece dall’omicidio e’ stato prosciolto ed e’ invece solo accusato di concorso nella soppressione del cadavere.

L’ottava udienza del processo lascia in piedi due circostanze ancora poco chiare. La prima: la mattina del 6 ottobre 2010, giorno dell’arresto di Michele Misseri, alcuni vicini di casa udirono provenire dall’abitazione le grida di un uomo, frutto presumibilmente di un litigio. Lo ha detto in aula la teste Giuseppa Serrano, confermando quanto gia’ dichiarato dalla madre in una precedente udienza. Incomprensibili, pero’, le frasi gridate dall’uomo, cosi’ come non e’ chiaro chi fosse; la donna ha solo aggiunto di essersi molto spaventata. Seconda circostanza: uno o due giorni prima che venisse arrestata (15 ottobre 2010), Sabrina venne vista alle 3,30 del mattino parlare sotto casa con Ivano e per qualche attimo li’, dinanzi all’ abitazione, c’era anche Cosima. Li vide un vicino di casa e parente, Battista Serrano. Si riprende il 13 marzo con l’audizione di 10 testimoni, tra i quali Emma Serrano, sorella di Cosima.