Camorra: a Napoli rifiuti tritati e rivenduti come materiale edile

Pubblicato il 30 Gennaio 2012 - 18:35 OLTRE 6 MESI FA

NAPOLI – L'imprenditore Antonio Iovino, gia' condannato per la partecipazione al clan camorristico capeggiato da Mario Fabbrocino, era al centro di un traffico di rifiuti inerti che faceva sversare abusivamente in alcune cave di sua proprieta'.

I rifiuti venivano poi triturati con una speciale apparecchiatura, mescolati a terriccio e rivenduti come materiale di costruzione. In questo modo erano stati realizzati circa due chilometri di una strada che avrebbe dovuto collegare lo svincolo di Palma Campania dell'autostrada Salerno – Caserta con il Vallo di Lauro. Il tratto di strada era gia' stato sequestrato dai carabinieri due anni fa.

E' uno degli elementi che emergono dalle indagini, condotte da carabinieri e Dia, alla base delle misure cautelari eseguite oggi. Con questo sistema, sottolineano gli investigatori, Iovino (che e' tra le 14 persone arrestate) realizzava un doppio guadagno: si faceva pagare per stoccare i rifiuti nelle sue cave e li rivendeva come materiale da costruzione di scadente qualita'.

I provvedimenti di misura cautelare sono stati emessi dal gip collegiale (Bruno D'Urso, Francesco Chiaromonte e Luigi Giordano) su richiesta del pm Simona Di Monte.