Caso Claps, Restivo: “Mi dichiarai a Elisa, lei mi rifiutò”

Pubblicato il 20 Giugno 2011 - 12:25 OLTRE 6 MESI FA

WINCHESTER (INGHILTERRA) – Nel processo in Inghilterra per l’omicidio della sarta Heather Barnett si apre una parentesi che riguarda anche una vicenda italiana, ossia la morte di Elisa Claps. A testimoniare è Danilo Restivo, principale sospettato per la morte della ragazza di Potenza: ”Ho conosciuto Elisa Claps nel luglio del 1993 attraverso il fratello Luciano Claps. Ero attratto da lei”, dice Restivo, che oggi ha quasi 40 anni, ricordando la conoscenza con Elisa.

”A quel tempo – ha aggiunto Restivo – non ero un ragazzo serio. Dicevo che mi ero innamorato per poter uscire con loro. Dopo poco che sono uscito con lei mi sono dichiarato. E lei mi ha rifiutato perché aveva una relazione con un ragazzo di Palermo. Non ho avuto altri rapporti con lei se non di amicizia. Ci rimasi male, ma bisogna ricordare che era la sorella di un amico, Luciano, quindi non volevo causare nessun problema”. Elisa è stata trovata solo un anno fa, nel sottotetto della Chiesa della Santissima Trinità di Potenza, dopo essere scomparsa nel settembre 1993. L’ultima persona ad averla vista viva fu proprio Restivo.

L’uomo ricorda anche quando a iniziato una sua particolare abitudine: “La prima volta che ho tagliato dei capelli è stato quando avevo 15-16 anni, al primo anno di scientifico. Ho iniziato come scommessa, tra compagni di classe: per entrare in una cerchia di amici. Poi ho continuato”. Lo ha detto Danilo Restivo sul banco dei testimoni. ”Le prime tre volte – ha proseguito – è stato per scommessa. Poi ha iniziato a piacermi. Ma l’ho fatto senza voler fare male a nessuno, senza avere un problema con una o l’altra ragazza. Mi piaceva toccare e odorare i capelli, ma non riuscivo a odorare nessuno profumo perché avevo un problema al naso”. Anche a Elisa furono tagliate ciocche di capelli, stessa cosa alla sarta inglese ritrovata assassinata nella sua casa.

”Mi sono domandato  – ha aggiunto Restivo – che cosa avessi pensato se fossi donna a ricevere un taglio di capelli. E’ ho quindi deciso di smettere, ho capito che poteva essere pauroso. Ho provato a smettere di tagliare i capelli. Ma accetto di aver continuato in Italia e Regno Unito. Non so perché ho continuato. Sono anche andato da uno psicologo. Non ho mai saputo che era un crimine, se lo è chiedo scusa”, ha proseguito Restivo.

Restivo ricorda poi quel 12 settembre, quando vide Elisa per l’ultima volta. I due si parlarono per un po’, poi – ha detto – ”Elisa uscì dalla Chiesa, mentre io mi fermai ancora un po’ a pregare”. L’uomo, in definitiva, ha confermato la versione che ha sempre dato agli inquirenti, sostenendo, in tal modo, di essere estraneo al delitto della ragazza.