Caso Cucchi: i familiari chiedono una nuova perizia

Pubblicato il 5 Ottobre 2010 - 13:11 OLTRE 6 MESI FA

Stefano Cucchi

Una nuova perizia per verificare se le lesioni provocate dal presunto pestaggio avvenuto nel tribunale di Roma abbiano provocato la morte di Stefano Cucchi, il geometra romano deceduto nell’ospedale Sandro Pertini il 22 ottobre del 2009, una settimana dopo il suo arresto per detenzione di droga. E’ stata chiesta oggi dai familiari del giovane al gip Rosalba Liso al vaglio della quale c’è la richiesta di rinvio a giudizio di 13 tra agenti di polizia penitenziaria e medici dell’ospedale romano.

Il magistrato si e’ riservato di decidere sulla richiesta basata sul convincimento dei familiari che nella vicenda debba essere contestato l’omicidio preterintenzionale e da tenersi tramite incidente probatorio. Lo stesso gip, che oggi ha ammesso come parte civile il Comune di Roma nel corso della seconda udienza, ha fissato altre due udienze, oltre a quelle gia’ programmate per il 19 e 26 ottobre prossimi: si terranno rispettivamente il 9 e il 30 ottobre.

A rischiare di finire sotto processo, su richiesta dei pm Vincenzo Barba e Maria Francesca Loy, sono i medici Aldo Fierro, responsabile del reparto penitenziario del Sandro Pertini, Silvia Di Carlo, Flaminia Bruno, Stefania Corbi, Luigi De Marchis Preite e Rosita Caponetti; gli infermieri Giuseppe Flauto, Elvira Martelli e Domenico Pepe; gli agenti penitenziari Nicola Minichini, Corrado Santantonio e Antonio Domenici; il direttore dell’ufficio detenuti e del trattamento del provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria Claudio Marchiandi.

I reati contestati, a seconda delle posizioni, vanno dalle lesioni aggravate all’abuso di autorita’, dal falso ideologico all’abuso d’ufficio, dall’abbandono di persona incapace al rifiuto in atti d’ufficio, fino al favoreggiamento ed all’omissione di referto. ”E’ inaccettabile – ha dichiarato Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, spiegando le ragioni della richiesta di una nuova perizia – che si continui a negare l’evidenza.

Non si vuole arrivare alla verita’. Io non sono interessata ad un processo basato su una bugia, cioe’ che il pestaggio subito da mio fratello abbia comportato solo delle lesioni. Sono pronta a ritirare la costituzione di parte civile”. I pm Barba e Loy si sono opposti all’ipotesi di una nuovo accertamento medico legale.