Castellammare di Stabia, il sindaco Bobbio: “Mai più le statue dei Santi davanti alle case dei boss”

Pubblicato il 11 Gennaio 2012 - 16:41 OLTRE 6 MESI FA

CASTELLAMMARE DI STABIA (NAPOLI) – Questa volta il sindaco di Castellammare di Stabia (Napoli), gioca d'anticipo. E cosi', ad una settimana dalla processione per il Santo Patrono, San Catello, il 19 gennaio, l'ex magistrato Luigi Bobbio mette le cose in chiaro: ''Mai piu' commistioni tra feste patronali e criminalita' organizzata''. E soprattutto: ''Mai piu' la statua di San Catello in sosta davanti all'abitazione di un boss della camorra, come accaduto l'anno scorso''. Ed ancora, il primo cittadino chiede anche controlli 'antimafia' sui portatori della statua e sugli organizzatori.

E' da un anno che tra il sindaco Bobbio e l'arcivescovo di Sorrento-Castellammare, monsignor Felice Cece, non corrono piu' buoni rapporti. All'origine del malanimo, proprio il diverbio che scoppio' tra sindaco e vescovo sul percorso e le soste della processione per il Santo Patrono. E' per tutto questo che il sindaco chiede alle autorita' religiose di concordare il percorso e di passare al vaglio i componenti del Comitato organizzatore, facendo riferimento a una nota del Prefetto che ha imposto ai sindaci di vigilare sulle interferenze dei clan nelle feste patronali.

Lo scorso anno lo scontro tra il vescovo e il sindaco esplose dentro lo stabilimento della Fincantieri, quando Bobbio capi' che era intenzione dei ''portatori'' della statua rispettare una tradizione secondo la quale, all'uscita dal Cantiere, la statua di San Catello veniva deposta per pochi minuti di preghiera davanti alla Cappella di Santa Fara, nel quartiere antico dell'Acqua della Madonna.

Bobbio, monto' su tutte le furie, dal momento che la cappella di Santa Fara e' sotto il balcone di un noto boss della citta', e la stessa chiesetta e' luogo di culto di cui si cura personalmente la famiglia del camorrista. Dopo le rimostranze durissime del sindaco, la processione non si fermo', ma rallento' e il primo cittadino si strappo' la fascia tricolore urlando alla processione di avanzare celermente.