Catania: sparatoria con polizia durante rapina. Francesco D’Arrigo muore

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Gennaio 2015 - 18:40 OLTRE 6 MESI FA
Catania: sparatoria con polizia durante rapina. Francesco D'Arrigo muore

Catania: sparatoria con polizia durante rapina. Francesco D’Arrigo muore (foto Ansa)

CATANIA – Rapina con sparatoria e un morto a Catania: e pensare che i due poliziotti erano passati dall’area di servizio della tangenziale di Catania per caso, per comprare delle sigarette alla fine del turno. Uno di loro è entrato e due banditi che stanno assalendo la stazione di servizio gli hanno puntato contro la pistola. Un’altra arma era rivolta contro il titolare. Ne è nata una colluttazione e sono partiti dei colpi di pistola: uno dei banditi, Francesco D’Arrigo, che avrebbe compiuto 19 anni a febbraio, è colpito all’arteria femorale. E’ morto dissanguato dopo il ricovero nell’ospedale Vittorio Emanuele. L’altro rapinatore armato, un 15enne in passato già denunciato per ricettazione, è riuscito a scappare con un complice che era alla guida di un’Opel Corsa, risultata poi rubata.

L’agente rimasto fuori riesce intanto ha bloccato un quarto componente della banda, Samuele Consoli, 21 anni, che non doveva essere lì perché agli arresti domiciliari. Quando l’Opel Corsa con gli altri due banditi ha puntato verso di lui il poliziotto ha sparato in direzione dell’auto, che ha sterzato all’improvviso e ha cominciato a correre sulla tangenziale. La vettura è stata ritrovata più tardi dalla polizia: il suo guidatore è ancora uno sconosciuto. Il minorenne invece no: un proiettile sparato dal poliziotto prima della fuga lo ha colpito alla testa; un passante, estraneo alla vicenda, lo ha soccorso e lo ha accompagnato in ospedale. Ricoverato nel Policlinico è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Le sue condizioni sono migliorate, ma la prognosi resta riservata.

Sulla dinamica della tragedia la Procura di Catania ha pochi dubbi: “Ci sono molti video, ripresi da telecamere esterne e interne, che riproducono chiaramente l’accaduto” e dimostrano che “la vicenda si è verificata durante una rapina a mano armata”, sottolinea il procuratore Giovanni Salvi. Tanto evidente che, precisa subito, “gli agenti di polizia giudiziaria sono da considerare parte offesa del reato”. Sono la vittima e il 15enne a impugnare le armi, le riproduzioni perfette di una calibro 9 Berretta, che non si sa se modificate. “Il minorenne – osserva il procuratore – come si vede dai filmati è stato centrato mentre aveva la pistola in mano, e questo evento, dolorosissimo, ha origine nel fatto che un ragazzo di 14-15 anni è stato portato a fare una rapina con un’arma da fuoco da alcuni maggiorenni”.