Cinghiata alla figlia "troppo occidentale", condannato marocchino

CREMONA, 7 MAR – E' costata cara la cinghiata del padre marocchino alla figlia che voleva vivere e vestire all'occidentale: l'uomo e' stato condannato oggi dal tribunale di Cremona a un anno e dieci mesi di reclusione, piu' il risarcimento dei danni da quantificare nel separato giudizio civile. E' la sentenza emessa ieri dal giudice Francesco Sora nei confronti di un uomo di religione musulmana, vedovo e operaio.

Il padre ha picchiata piu' volte la figlia senza motivo, con qualsiasi cosa, anche con la cinghia, ha sostenuto il pm onorario Silvia Manfredi. Anche dopo la morte della madre, la ragazza ha continuato a subire minacce e divieti: non poteva uscire, non poteva vedere la zia che le consentiva di fare una vita normale e non poteva nemmeno mangiare al McDonald's. L'uomo ha minacciato piu' volte di uccidere la figlia e la zia.

All'epoca dei fatti la vittima era poco piu' di una bambina, ora ha 19 anni ed e' andata ad abitare da sola. Voleva tenere nascoste le violenze subite dal padre, ma e' stata scoperta, come ha riferito lei stessa al processo, il 28 maggio del 2008, quando a scuola una delle insegnanti si accorse che aveva delle strisce da cinghiata, in particolare sulle gambe. Lo stesso giorno, la ragazzina venne portata all'ospedale: da allora non e' piu' tornata a casa perche' affidata ai servizi sociali.

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